Dopo l’acclamato disco strumentale “Profondo Basso” un nuovo progetto principalmente basso-centrico per S.I.N.E. di Antonio “Rigo” Righetti, che si chiama “Sounds It Never Ends”.

Il progetto nasce con la precisa volontà di affermare qualcosa di nuovo in ambito strumentale con al centro una particolare attenzione per il basso elettrico.

La suggestione principale è stata l’ossessione dell’inventore Guglielmo Marconi per il “suono”, una ricerca che il geniale inventore ha concentrato negli ultimi anni della sua vita, quando una sua convinzione lo portò a teorizzare, senza effettivamente riuscire a dimostrarlo, come il suono non abbia mai fine e che, con i mezzi adatti per raccoglierlo, potremmo sentire qualsiasi suono sia mai stato emesso sulla terra, ad esempio il Discorso della Montagna del Messia, ad esempio.

L’anima del disco è deliziosamente urbana ed elettronica, i pezzi hanno decisi sapori etnici e anche vocali, anche se il basso elettrico è sempre prominente. Il progetto si fa notare per la concisione e imprevedibilità.

L’idea del “suono che non muore mai” possiamo definirla una splendida utopia, come un sogno, e proprio come un sogno è il mestiere del musicista, un sogno da hippie come quello che anima il fare musica di Neil Young, ma che male può fare sognare?

L’essere umano ribadisce la sua grandezza nella capacità onirica.

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