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È finalmente possibile acquistare la versione fisica del racconto di SANTACHIARA, “SETTE PEZZI – FRAMMENTI”. Fortemente voluto dall’artista per omaggiare l’ottima accoglienza che il suo esordio discografico ha avuto tra i fan, il disco, disponibile anche con dedica a chi ne fa richiesta sulla sua pagina Instagram personale.

L’album contiene i sette brani di “SETTE PEZZI” più due inediti, “Taboo” e “Carmela”, disponibili sanche in streaming e digital download.

La prima vocazione di Santachiara è sempre stata quella di dialogare con chi lo ascolta attraverso la musica, per questo non è stato difficile arricchire la versione fisica del suo primo disco con ben due nuovi brani. “Taboo” è uno dei primi pezzi scritti dall’artista, nato dal film “Come un tuono” e dalla relativa colonna sonora di Mike Patton: “Così ho scritto il testo, cercando di unire l’astratto con il concreto, il dolce con l’amaro, quello che sono con quello che vorrei o non vorrei essere”.

“Carmela” è invece un omaggio a Napoli, città che lo ha accolto e lo ha fatto sentire subito a casa: “Mi ha ispirato, cullato, strappato il cuore, fatto dormire poco per farmi vivere di più. – spiega il cantautore – Mi sono innamorato di lei come se fosse una donna e così ho cercato di descriverla. Forse questo è il secondo pezzo scritto da quando sono a Napoli e si porta dietro le ritmiche serrate del Rap e dell’Hip hop, mondo a cui mi sento vicino.”

Se il disco si apre con un intro che è un voice over in pieno stile Santachiara, si chiude con una bonus track di undici minuti in cui l’artista ha raccolto estratti di interviste, film e discorsi con cui è cresciuto e che lo hanno ispirato nella sua produzione artistica. Da Bob Marley a Pasolini, da Memento di Christopher Nolan a Trainspotting di Danny Boyle, da Roberto Herlitzka a Charlie Chaplin, da Kurt Cobain al monologo di Guido Anselmi in 8 ½ di Fellini. Le voci si incastrano e si susseguono, le questioni sociali si accavallano, ma la conclusione finale è solo una, accettarsi e vivere la vita come una festa.

Il progetto discografico “SETTE PEZZI” è stato svelato brano dopo brano, ognuno con un particolare “mood” e una sua peculiarità, uno per ogni giorno della settimana. Sette mood, sette emozioni, sette “pezzi” che volutamente non si racchiudono nell’etichetta di un genere prestabilito: un melting pot in cui l’artista si identifica e di cui è orgoglioso, una musica che accomuna sensi e percezioni differenti.

Luigi Picone, in arte SANTACHIARA, nasce ad Alberobello nel 1998 e passa la sua infanzia in giro per l’Italia viaggiando con i suoi genitori, artisti di strada, e crescendo in un ambiente pieno di stimoli culturali. Trascorre la sua adolescenza a Spoleto, per poi trasferirsi a Napoli nel quartiere Santa Chiara, cuore del centro storico della città. Si appassiona al rap sin da ragazzino, ma gli sta stretto e inizia a prendere ispirazione dalla musica più disparata: dal cantautorato italiano al rock, passando per la techno, la classica e l’urban. Studia pianoforte e chitarra e inizia a mescolare su Garage Band i Radiohead con Mozart e i Nirvana, pescando da tutto quello che ascolta, ed è un gioco che fa insieme al compagno di studi Andrea. Non hanno uno studio di registrazione vero e proprio e così smontano il salotto di casa, costruendo mini-opere di ingegneria casalinga in cui sedie e tavoli reggono microfoni, mixer e pc. Sceglie di chiamarsi Santachiara “perché ho scritto e registrato le mie prime canzoni in quel piccolo appartamento in via Santachiara 1, nell’omonimo quartiere di Napoli”. Debutta discograficamente nel giugno del 2020, tirando fuori 3 singoli in un mese, “quindi”, “io e me” e “alba”, che hanno un ottimo riscontro di pubblico e critica. Nei tre brani viene fuori la sua attitudine a non usare i generi musicale come tratto distintivo, ma piuttosto come tappeti per le parole, le melodie e la timbrica della sua voce.

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