Silent Wall pubblica il primo omonimo album: un lavoro che rappresenta l’essenza del progetto, nato dalla fusione tra le visioni personali dei suoi componenti e una narrazione che esplora i riflessi della storia umana. Sei tracce che costruiscono un affresco sonoro dove passato e presente si confrontano, si rincorrono, si specchiano. Il filo conduttore? Il tempo, osservato non solo nel suo scorrere, ma anche nel suo eterno riproporsi sotto forme diverse.

Tra sarcasmo e dramma, tra evocazioni storiche e riflessioni simboliche, il disco si muove tra ambientazioni immaginifiche e contenuti profondi, accompagnati da un sound sperimentale e ricco di sfumature, che grazie all’utilizzo di vari strumenti acustici e sonorità proprie di tradizioni europee e orientali, antiche e moderne, parte dal cantautoriale per spaziare fino all’ethnic folk e alla world music.

Silent Wall condensa un’esperienza in embrione da tempo. È un’esigenza di espressione e una volontà di esplorazione stilistica. La formazione umanistica dell’autore Matteo Boccadamo influisce su testi e tematiche che abbracciano storia e letteratura, presentate con tono ora aulico, ora goliardico. Per un sound coerente e contestualizzato, si ricorre a strumenti, per lo più acustici, e sonorità tradizionali di diverse epoche e provenienze. La fusione di stili e sperimentazioni, e di esperienze portate dai vari artisti che gravitano intorno al progetto, dà vita al primo album che spazia dal folk alla world music.