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Nella settimana che porta al 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenza sulle donne, la cantautrice siciliana Manutsa esce con il suo brano “Sula – ti dissi no”.

Da tempo impegnata a far sentire la sua voce sull’argomento, ha già dedicato alla questione femminile il suo primo album,“Parru cu tia – La voce delle donne”, dove racconta storie di ribellione al sistema, alla vita e alla società.

Il titolo del brano trae spunto dalle manifestazioni della scorsa estate, dedicate al drammatico caso della diciannovenne palermitana stuprata da sette uomini e poi abbandonata per strada, che avevano come slogan proprio la frase “Ti dissi no”.

“Da quelle giornate – racconta la cantautrice – si è rafforzata in me l’esigenza di raccontare il dolore, il male e la forza delle vittime; la consapevolezza di essere, nonostante tutto, vive. Sono convinta che sia necessario essere portatori di un messaggio contro ogni forma di violenza di genere, sia fisica che psicologica. Questo è il mio modo per farlo”.

Il brano, un urlo di disperazione che lascia il posto ad un forza auto-rigeneratrice, esce accompagnato da un video girato nelle sale di Palazzo Alliata di Villafranca, a Palermo, dove è custodita la tela che ritrae Marianna Valguarnera, la protagonista del famoso romanzo di Dacia Maraini “La lunga vita di Marianna Ucrìa”. La giovane donna venne violentata brutalmente dallo zio, quando era ancora bambina, e poi costretta a sposarlo. A causa del trauma, perdette la facoltà della parola.

Manuela Di Salvo, Manutsa, classe 1977. E’una cantautrice siciliana electro-folk.

Grazie al padre Gioacchino, chitarrista autodidatta con la passione per la tradizione – musicale e non – siciliana e italiana, si avvicina sin da bambina alla musica, ascoltando le prove in casa ed i concerti del padre nel territorio locale. È proprio lui a scoprire la forte attitudine musicale della figlia, motivandola a studiare per entrare in Conservatorio, nella classe di pianoforte, dove ottiene il massimo dei voti.

Dai 17 anni inizia ad esibirsi nei club di Palermo, suonando con Les femmes, successivamente si dedica al canto popolare e forma I Cortili di Mirò, band con cui si cimenta nei brani classici della tradizione popolare pugliese, napoletana e siciliana, che porta in giro nei live club di tutta la Sicilia.

Abbandonate le esperienze con questi gruppi, Manutsa inizia uno studio antropologico della lingua siciliana e delle sue inflessioni dialettali da oriente ad occidente, facendone un linguaggio unico siciliano. Contestualmente si esibisce sui palchi di svariati festival e manifestazioni con un repertorio tutto siciliano: da Rosa Balistreri a Giuni Russo e a tutti i canti popolari antichi del territorio. Se da una parte la ricerca delle proprie radici, delle sonorità antiche della propria terra costituiscono un richiamo sempre più incisivo, dall’altra la musica elettronica esercita una fascinazione potente, una “chiamata” che Manutsa segue importando nuove sonorità nella propria espressione musicale. Il connubio fra questi stili e l’incontro, nel 2014, con Roberto Terranova e Denis Marino dà inizio alla produzione di un disco elettronico in lingua siciliana che trae ispirazione sia da band di respiro internazionale che dalla canzone d’autore. Il risultato è Parru cu Tia – La voce delle Donne: disco/concept che esce il 22 ottobre 2021 per Musica Lavica Records e che la vede Finalista nella Cinquina per la Targa Tenco 2022 – sez. Miglior Album in Dialetto e Vincitrice Assoluta del premio Folk e World Nazionale 2022. Manutsa racconta la donna siciliana nelle sue diverse sfaccettature: dal punto di vista emotivo, quello sociologico e culturale, il suo approcciarsi al mondo, con e senza veli.

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