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Anticipato dai singoli “Brbcue”, “Sbadigli”, “Scenario” e “Un secondo”, esce venerdì 24 settembre per peermusic ITALY “Words of Dogtown” il disco d’esordio di Tanca, all’anagrafe Stefano Tancredi, musicista pugliese trapiantato a Milano, dall’attitudine punk con l’amore per lo skate e un passato da frontman di una band hardcore.

Prodotto dallo stesso Tanca con incursioni di Giumo, “Words of Dogtown” è una prima affermazione identitaria di un artista che ha l’urgenza di aggiungere un nuovo e originale tassello al mosaico della più recente scena rap e urban italiana.

Il titolo dell’album è una citazione dal film Lords of Dogtown di Stacy Peralta ma anche un riferimento alla nuova vita intrapresa da Tanca con la famiglia adottiva Klen Sheet, collettivo artistico di base a Milano di cui fanno parte anche Giumo, Maggio e Ngawa, presenti in alcuni featuring e sulla copertina del disco, insieme al resto della crew.

Nel disco Tanca condensa tutte le emozioni maturate durante il primo lockdown, fra vita precedente, l’adolescenza ad Altamura e la vita attuale a Milano, con la musica, la crew e gli ultimi nodi da sciogliere prima di godersi appieno la libertà e scrivere il proprio futuro con la consapevolezza dell’età adulta. Ci sono la malinconia e l’amarezza urlate al mondo, e c’è il vissuto che rivive nelle citazioni e nei riferimenti sparsi in tutto il disco. Tanca sulla genesi dell’album: “Ho iniziato a scrivere il disco non immaginando di doverne fare uno ma buttando giù dei pezzi, in totale ne avrò fatti una ventina, cambiando e riscrivendo tutto fino a quando la tracklist mi è sembrata la definitiva, momento in cui ho ascoltato, ho riletto i testi e ho pensato ’questo sono io, è tutto’…È la cosa più personale e viscerale che abbia mai fatto”.

Dieci tracce che suonano come mine, sonorità che vanno dal punk al metal, dal rap all’hardcore, chitarre e batteria esplosive. Dogtown, primo brano dell’album dalle sonorità drum’n’bass, è un tributo ai ragazzi di Santa Monica, a ciò che hanno lasciato nelle generazioni successive appassionate di skate. Fino a qui, dalla base che ricorda il gioco ad incastri del tetris, è il brano più cantato del disco e uno dei più intimi; Charlize Theron feat. Deepho è nata durante il lockdown: rap e suoni distorti che rispecchiano il mood del periodo appena trascorso. La famille feat. Ngawa è una traccia densa, dove lo sfogo di Tanca e il cantato di Ngawa si completano, sullo sfondo l’incontro tra una passione e un amore.  Moka e My Darling sono le prime due tracce pubblicate da Tanca e uscite come singolo: Moka, più “sporca e cattiva”, è l’inno di chi è cresciuto a pane, skate, Wu-Tang Klan e Linea 77; My Darling invece è dedicata ai Misfits, visto l’amore di Tanca per la band di Glen Danzig. Brbcue è un flusso di rime sincopate, unadichiarazione d’amore per uno stile di vita e d’appartenenza a una comunità. Un secondo ft. il trio Mendoza è un attacco noise che cresce rapidamente per virare su ritmiche punk e riff sbilenchi alla Sonic Youth, fino all’arrivo di una perfetta tempesta metal. Sbadigli si apre con suoni da videogame delle origini, in un’atmosfera da domenica pomeriggio in casa con gli amici, quando, per combattere la noia, la crew mette su una base e parte il botta e risposta in freestyle. All’improvviso, però, cambia tutto, perché dal beat tipicamente hip hop, Tanca e Maggio ci mettono un attimo a far esplodere tutto in un assalto jungle, con tanto di furioso cantato punk. Chiude il disco Scenario feat, Ngawa, traccia speculare a Sbadigli, il rovescio della medaglia: fra sonorità apparentemente festaiole e rilassate, quasi un contrappunto alla furia jungle della traccia precedente. Un universo di dubbi costellato forse da qualche rimpianto con la musica come un’unica certezza.

“Words of Dogtown” è anche un cortometraggio pubblicato lo scorso 27 maggio sul canale youtube di Klen Sheet e diretto da Vittoria Elena Simone in cui Tanca riarrangia in versione strumentale alcuni dei brani dell’album.

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