THE SMOKE ORCHESTRA pubblicano l’album di debutto “CELESTIAL BODIES”
THE SMOKE ORCHESTRA, il progetto nato come SMOKE e composto dai musicisti tra i più apprezzati nella scena funk italiana, annuncia per il 15 novembre la pubblicazione dell’album di debutto “CELESTIAL BODIES“, il primo album di inediti del nuovo progetto, anticipato negli scorsi mesi dai singoli “HENRIETTA LEAVITT AND THE CEPHEIDS VARIABLES”, “INTERSTELLAR” e “HOT MERCURIO”. Il disco, oltre alle piattaforme digitali, sarà disponibile anche in vinile edizione limitata.
Del disco, il collettivo spiega: “Celestial Bodies è un concept album incentrato sullo Spazio: Galassie, Pianeti e altri temi astronomici sono trattati nei testi, a volte in modo realmente scientifico/documentaristico, a volte in maniera più astratta/poetica. Il Cosmo si percepisce anche nella musica, attraverso l’utilizzo di sintetizzatori e atmosfere vagamente psichedeliche, che si mescolano al Funky di basso e batteria, e alle ritmiche e ai colori di veri strumenti vintage. A completare il tutto, un largo uso della sezione fiati e in due brani la presenza di un ensemble di archi. L’intero disco è contrassegnato dalla presenza di ritornelli e strofe cantabili e orecchiabili, quasi sempre divertenti e coinvolgenti”.
“HENRIETTA LEAVITT AND THE CEPHEIDS VARIABLES“: Un brano afrobeat/disco, ma anche funk/pop, arricchito da una vera sezione di archi, dedicato a una grande astronoma del passato che, con il suo lavoro di osservazione di alcune stelle nella piccola nube di Magellano, ci ha portato a scoprire le distanze tra le galassie. Il testo pone l’accento sulla difficoltà delle donne di affermarsi in alcuni campi tradizionalmente maschili.
“HOT MERCURIO” è festa planetaria, un universo di suoni, di ritmi e di voci che ci accompagnano ballando sul pianeta che ruota più vicino al Sole, il primo dei 3 che si sono “meritati” una traccia tutta per sé nell’album. Sebbene sia caratterizzato da un sound assolutamente originale, sono facilmente riconoscibili influenze che vanno da Lucio Dalla a Earth Wind & Fire passando per Stevie Wonder e Ohio Players. I versi – che raccontano informazioni essenziali su questo strano luogo del nostro sistema solare – e il ritornello trascinante e coinvolgente non mancheranno di far muovere il piedino (o la testina) anche all’ascoltatore più riluttante.
“ANTIGRAVITY FLUCTUATION“: La fluttuazione antigravitazionale per ora è solo un concetto astratto – così come il testo del brano – e, in alcuni frangenti, il suono di questa unica traccia Reggae-Dub di Celestial Bodies. Un ritorno alle origini dal punto di vista ritmico ma un tuffo nel futuro in campo armonico-melodico. Voliamo alti anche come riferimenti: potremmo citare i Pink Floyd (con tutto il rispetto) filtrati dagli Easy Star All Star… Special guest: Mr. David “Flow” Florio che oltre a cantare ha collaborato nella scrittura del brano.
“PLUTO, THE DWARF PLANET“: Povero Plutone! E’ stato declassato a pianeta nano! …Ah si? Allora noi lo celebriamo e lo eleggiamo a Pianeta ufficiale del Funk! È qui che devi venire se vuoi ancora il Groove!Inoltre ha una macchia a forma di cuore sulla sua superficie che lo rende praticamente perfetto per questo ruolo. Parlando di musica: Per quanto riguarda la parte strumentale è forse il pezzo che rimanda più di ogni altro, nell’ambito di Celestial Bodies, all’Afrobeat di Fela Kuti e Tony Allen, mentre il cantato si ispira di più ai ritornelli corali dei Parliament e dei Funkadelic. Special guest: Mr Sergio “Sir Jo” Cocchi con le sue divagazioni vocali.
“KUIPER BELT“: Il Confine estremo del nostro sistema solare è la Cintura di Kuiper, intitolata ad un grande astronomo del secolo scorso che ne intuì l’esistenza. Ricca di materiale “avanzato” dalla formazione dei pianeti, ci potrebbe spiegare l’origine di Tutto. In questo “Old School Funk”, la attraversiamo, da Nettuno alla Nube di Oort, incontrando gli elementi e i corpi celesti che la costituiscono, alla ricerca di indizi lasciati dal Big Bang e metaforicamente alla scoperta di noi stessi, per poi finalmente lasciarci andare nel groove dello spazio profondo… Into deep space!
“LENTICULAR GALAXY“: È l’amore a prima vista per questo tipo di galassia dalla forma eccentrica che ha ispirato questo brano. Sembra ruotare su se stessa all’infinito come un magico anello, così il testo della canzone freneticamente si rincorre all’interno di un fitto incalzare di suoni e di ritmo che ci potrebbe ricordare i Jamiroquai degli albori, ma con un tocco Hippie-psichedelico.
Special Guest: mr Sergio “Sir Jo” Cocchi che ha prestato la voce e la “Vibe” e David “Flow” Florio che ha fatto un freakkettonissimo solo di flauto.
“SUPERNOVA EVENT“: Attenzione! – questa descrizione richiede un pò di sforzo di fantasia da parte del lettore: Immaginiamoci di essere degli schiavi del futuro, in questo caso rematori di un vascello spaziale, dove il ritmo della voga è scandito non semplicemente dal classico tamburo, ma da The Smoke Orchestra al gran completo. A questo punto il canto dei rematori intona spontaneo come una work-song delle origini del blues, ma stavolta siamo nello spazio… e dagli oblò si intravede in lontananza l’esplosione di una supernova, che inonda di energia l’universo circostante…
“INTERSTELLAR“: Interstellar è un brano Elettronico/Vintage/Funk con richiami allo spazio e con un sapiente e originale uso di strumenti che richiamano atmosfere diverse, dai fiati al Vocoder, un omaggio ai Kraftwerk. È un pezzo che ci racconta i vari tipi di galassie, e nel finale ci potrebbe addirittura svelare il segreto all’origine dell’Universo, citando vagamente il libro/film di culto “guida per autostoppisti galattici”.
“MOONJUMPIN“: Non sappiamo se l’uomo sia effettivamente stato sulla Luna, ma sicuramente ci possiamo fare un “salto” ascoltando questo brano dal carattere fortemente funk ad alto contenuto di BPM. Il testo suggerisce che saltare sulla Luna si può… ma solo quando si riesce a liberarsi dalle paure e dalle ansie. Un’odissea selenita con una Intro vagamente beatlesiana di voci, accompagnate da una vera orchestra d’archi, precede un fast-beat pirotecnico dal gusto psichedelico-onirico per sfociare in un ritornello super semplice con una sola parola: Moonjumpin’!
“URANO’S SOLITUDE“: Il luogo più sperduto e solitario del nostro Sistema Solare è Urano, un pianeta dalle caratteristiche uniche, anche nel suo modo di ruotare e di mostrarsi. Ma al contempo è anche il più sensuale e misterioso. Così sono il suono e il cantato di questo brano che chiude l’album, descrivendo i lati più nascosti e più “dolci” di questo affascinante corpo celeste. Così quando finisce hai già nostalgia di “Celestial Bodies” …e te lo riascolti daccapo!
Tutti i brani sono di Cattoni, Pelosi, Zaghi eccetto “Antigravity Fluctuation” che è di Cattoni, Pelosi, Zaghi Florio. Registrato da Angelo “Gange” Cattoni, Gianluca Pelosi e Marco Zaghi al Janis Studio di Tainate e al Kaprabal studio di Lacchiarella. Mixato da Giuseppe Salvadori alle officine meccaniche di Milano. Masterizzato da Max Paparella.
The Smoke Orchestra nasce “Smoke” nel 2004 come reggae-roots band incidendo 2 dischi che sono a oggi tra le produzioni di maggiore culto nel panorama reggae nostrano e non solo: Smoke e Routes.
Nel 2009 il progetto diventa The Smoke Orchestra e per quasi un decennio è impegnata come backing band di vari artisti soul e r&b italiani e internazionali, tra cui Nina Zilli e Ronnie Jones, per i quali registrano anche alcuni album.
Nel 2020 pubblicano con IRMA un primo disco di cover Hot, Funky & Sweaty, una raccolta di reinterpretazioni di grandi hit del funk – e non solo – tra il 1965 e il 1975. Il 15 novembre 2024 esce il primo album di inediti del progetto.