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È uscito in digitale, CD e VINILE “monsters”, il quarto album di inediti di TOM ODELL. Il cantautore ha riversato nella creazione di questo disco pop tutti i suoi sentimenti, con l’intento di creare un progetto che potesse essere curativo anche per se stesso.

Ad accompagnare l’uscita del disco, la traccia “over you yet”, una canzone che rimanda ad una dolorosa relazione dalla quale l’artista non riesce a staccarsi. Il brano, anche se l’argomento trattato può risultare pesante, nasconde un tocco di leggerezza che dimostra come Odell sia in grado di nascondere la tristezza in delicate e gioiose melodie. “over you yet” trascina l’ascoltatore nel nuovo mondo sonoro del cantautore, che è più incline al pop elettronico fai da te, una produzione malinconia guidata dal ritmo. 

Dopo il difficile periodo di instabilità mentale che ha affrontato tra il 2018 e il 2019, ha ritrovato se stesso abbassando la guardia e riversando tutti i suoi sentimenti, dall’ansia al capitalismo, dalla mascolinità tossica alla politica, in un’opera di 16 tracce che segna un’audace rinascita creativa e un consolidamento dei suoi punti di forza. Tutto ciò appare chiaro sin dalla prima traccia, “numb”, che si apre con la semplice voce dell’artista accompagnata da poche note al pianoforte: “I hold my hand over the flame, to see if I can feel some pain” – canta Odell. «Ho sempre continuato a scrivere canzoni, ma solo quando ho iniziato a trattare tematiche che riguardavano i miei problemi di salute mentale ho percepito che stava nascendo un disco» racconta TOM in merito all’album.

Il lavoro su “monsters” è iniziato nel maggio 2019 e terminato durante il lockdown nel 2020 nello studio a casa dell’artista. Il momento di svolta è arrivato con il brano “monster”, che riprende i temi trattati in “numb”, affrontandoli a testa alta. Attraverso il potente ritornello, inizialmente ispirato da Trump, e più precisamente dallo sguardo che l’attivista Greta Thunberg aveva nei suoi confronti durante il Summit sul clima delle Nazioni Uniti nel 2019, la canzone ha poi acquistato un significato più ideale: un mantra personale per aiutare sé stesso nella sua costante battaglia con l’ansia. «Si tratta di un continuo ripetere a me stesso che quello che provo non è reale – afferma Tom – accadeva sempre nei bagni: ero fuori da qualche parte e poi mentre andavo verso il bagno il mio cuore iniziava a battere all’impazzata e mi sentivo come se stessi per collassare, e provavo a dire a me stesso che era tutto ok. Che sarebbe passato. Che era solo uno stato mentale».

TOM ODELL ha poi capito che per poter migliorare la sua scrittura doveva espandere i suoi orizzonti musicali. Molte delle canzoni del disco – create insieme alla cantautrice Laurie Blundell e al produttore Miles James – tendono a un suono pop più elettronico e da camera da cui Odell è stato ossessionato negli ultimi anni. Ma non è stato sempre così. «Avevo sempre storto il naso davanti alla musica realizzata tramite computer. Semplicemente la musica pop non mi piaceva. In parte era dovuto ai miei problemi, ma una parte del problema era anche che non trovavo la musica pop così buona come quella di quattro o cinque anni prima. Adesso è molto più interessante. Sento nei testi argomenti che non credo nessuno abbia mai sentito prima nella musica pop. Mi sentivo come se fossi stato colpito all’improvviso da un fuoco dentro, e improvvisamente mi sono emozionato».

Questo ritrovato amore per il pop elettronico fai-da-te è sopraggiunto con l’arrivo della pandemia, e le canzoni che compongono l’album sono state realizzate in un modo più sporco, con gli strumenti che aveva a portata di mano, come i sintetizzatori Moog. È stata una scelta mossa sia dalla necessità del momento che dal desiderio di esplorare. «È stata l’inibizione del non essere in grado di lavorare con una band al completo, che ha spinto le cose in questa direzione», dice Tom. I synth inquietanti e i beat martellanti hanno alimentato il logoro e appassionato grido di “fighting fire with fire”, mentre il brano “money” – che si scaglia contro l’ossessione della società per il capitalismo – è costruito attorno al ritmo trainante dei beat carichi di eco e percussioni metalliche. In “numb”, che è stato ispirato dai paesaggi sonori del musicista sperimentale Mica Levi, le trame dei synth sono accuratamente unite ad abbellimenti acustici «Direi che c’è stato un periodo prima che tutto venisse a galla a Los Angeles, in cui mi sentivo semplicemente disconnesso – afferma Tom in merito all’ispirazione per il testo di “numb” – Mi sentivo impantanato, come se stessi iniziando a perdere quel senso di leggerezza».

“Fighting fire with fire”, “numb” e “monster” trattano la tematica della mascolinità, a volte tossica, e degli effetti negativi che può indurre sull’immagine che si ha di se stessi. «In “monster”, mi piace l’idea di cantare il ritornello per me stesso – l’idea di immagine corporea e di non essere mai abbastanza. Ti guardi allo specchio ed è come se “you’re just a monster”. Quei momenti di bassa autostima che tutti noi abbiamo». Questo argomento si ritrova anche nella fragile e straziante ballata al pianoforte “lose you again”, che parla di una relazione distrutta e inveisce contro lo stoicismo che trasuda dagli uomini che hanno paura di mostrare i propri sentimenti.Tom continua a nascondere la tristezza in melodie delicate e gioiose anche nell’allegra canzone pop “me and my friends”, ispirata da una donna senzatetto che Odell ha incontrato a Los Angeles e che gli ha sottolineato che il suo era solo unbisogno paternalistico di aiutarla, e nella lussureggiante “tears that never dry”,bucolica e ispirata alla figura della chitarra anni 60 che aleggia intorno a racconti spezzati.

Tom Odell ha iniziato la sua carriera di musicista all’età di 21 anni quando, con il suo album di debutto autoprodotto “Long Way Down” ha raggiunto il #1 in classifica nel Regno Unito, e con il singolo di successo “Another Love” la Top 10 e un Brit Award nel 2013. Adesso, a 30 anni, è chiaro a Tom che il vortice che l’ha colpito dopo il suo debutto era diventato per lui come un’ossessione «Volevo solo perdermi completamente in esso, ma in un modo in parte dannoso, credo». Ha raggiunto l’apice nel settembre del 2019 quando dopo il tour di presentazione del disco “Jubilee Road” è andato a Los Angeles per iniziare a scrivere il nuovo album. «In quel momento quell’ansia cronica che sentivo già da un paio d’anni è peggiorata: mi sentivo solo, bevevo troppo e si è aggravato tutto. Prendevo Valium ogni giorno per contrastare gli attacchi di panico. Vedevo molti psicologi». I piani prevedevano che andasse a Nashville per lavorare al disco con il produttore Mike Elizondo ma sono stati rapidamente cancellati dopo che Odell si svegliò una mattina «e sentì di non poter più fare musica». Sapeva che qualcosa doveva cambiare. «Era come se stessi andando verso qualcosa di terribile. Mi sedevo sulla spiaggia di Santa Monica e guardavo gli aerei che decollavano dall’aeroporto di Los Angeles, sognando di essere su uno di quelli». Alla fine è tornato a casa, e piano piano si è sentito meglio. «Quello è stato il momento in cui ho iniziato a scrivere le canzoni contenute in quest’album».

A testimonianza della sua duratura popolarità, Tom Odell è  stato invitato ad esibirsi nello show di Graham Norton su BBC1 e di James Corden, con un’altra intima performance. Allo stesso modo, la sua fan base continua a crescere in modo esponenziale seguendo anche le sue nuove sonorità. Ha guadagnato oltre 4 milioni di nuovi ascoltatori mensili dall’inizio dell’anno, di cui più della metà sono under 25. Nonostante sia entrato a far parte di TikTok relativamente di recente, i suoi coinvolgenti video vantano già 15 milioni di visualizzazioni e il suo primo singolo “Another Love” ha avuto una nuova ondata di popolarità tra la nuova generazione, diventando un successo virale ed entrando di nuovo nelle classifiche dei singoli del Regno Unito.

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