Nel momento della diagnosi le malate di cancro, i loro parenti e amici provano un senso di panico, disperazione e incertezza. Ciò si ripercuote su tutti gli aspetti della loro vita, soprattutto sui rapporti interpersonali e sul modo di vedere la propria condizione e il proprio futuro. Abbandonano un mondo con il quale hanno dimestichezza e nel quale si sentono sicuri per entrare in un nuovo mondo fatto di ospedali, specialisti, terminologia medica, medicine e trattamenti.

Sono stati proposti vari approcci terapeutici con l’obiettivo da un lato di gestire le emozioni, le paure, le ansie e le angosce proprie della malattia e dall’altro di contribuire ad una migliore accettazione e sopportazione anche fisica della malattia e del suo trattamento, tra questi la musicoterapia.

Il termine musicoterapia nasce nell’Antica Grecia e oggi indica il ricorso ad esperienze musicali attive, in cui s’impiega la musica per coltivare l’espressione creativa, o passiva in cui predomina l’ascolto. Con il termine di musicoterapia si intende l’utilizzo della musica e degli elementi musicali per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell’individuo. La musicoterapia ha finalità preventive, riabilitative e terapeutiche. All’interno del progetto di oncologia integrata di Acto Piemonte- Alleanza contro il tumore ovarico e i tumori ginecologici CURARE OLTRE LE CURE la musica ha sempre giocato un ruolo importante e con la donazione di questo pianoforte all’ospedale Sant’Anna dell’ AOU Città della Salute e della Scienza di Torino rivestirà un ruolo ancora più centrale: sarà a disposizione delle pazienti, dei caregiver, degli operatori sanitari proprio al CAS per sostenere le nostre donne dall’inizio del percorso.

Grazie al supporto dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e in particolare al sostegno del Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Sant’Anna Dott. Umberto Fiandra e del Direttore di Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia per aver reso il tutto possibile.

Gli studi pubblicati sulla musicoterapia hanno dimostrato che è in grado di determinare una riduzione dei livelli di ansia e di stress, miglior controllo del dolore, migliore compliance ai trattamenti antiblastici e può fornire un supporto psicologico alle pazienti e ai loro familiari. È indubbio, come sosteneva Oliver Sacks, che “il potere della musica di integrare e curare…è un elemento essenziale, è il più completo farmaco non chimico”. Speriamo che le note che risuoneranno in ospedale possano rappresentare queste parole per le tante pazienti che ogni giorno affrontano questo percorso.