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Dopo “Bimba” e “Amo Top”, Aggie presenta il suo terzo singolo, intitolato “20 Needle“. L’artista e producer varesina aveva già dato a vedere di non volersi rinchiudere in un solo genere o in un unico stile, tant’è che dal sound EDM e tamarreggiante di “Amo Top” era saltata ai suoni trap di Bimba. Con 20 Needle, Aggie ci fa fare un nuovo balzo, immergendoci in una ballad alt-pop, che ai fan dei generi alternativi potrebbe ricordare nello spirito qualche brano di artisti come Twenty One Pilots e Billie Eilish. 20 Needle è al singolare, e con un gioco di parole, sta per “20 ago(sto)”, che è al contempo la data di nascita di Aggie e anche il giorno in cui ha luogo la vicenda raccontata nel brano: un coinvolgimento fra due persone che per un solo giorno sono state più che amiche. È una storia di ghosting, in cui una delle parti finisce per trascurare, ignorare e dimenticare totalmente l’altra.

Si fa chiamare Aggie, ma il suo vero nome è Agnese; classe 1996, è originaria di un paesino di provincia a metà tra Milano e Varese. La nebbiosa dimensione della suburbia le sta stretta fin da adolescente, quando inizia a scrivere testi per raccontare quanto si senta in gabbia. Cominciando a frequentare Milano per studiare Audio Engineering alla SAE capisce che la città la fa sentire davvero libera di essere sé stessa. Cresce sotto l’influenza di tanti generi musicali diversi, dai grandi mostri pop all’emo/punk rock fino al reggaeton; suona svariati strumenti tra cui pianoforte e batteria. A 22 anni capisce che interpretare cover non le basta più, e scrive il suo primo pezzo. Da lì l’irrefrenabile desiderio di raccontare sé stessa al mondo attraverso un mélange musicale e linguistico tutto suo.

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