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Riparte nel segno della totale sicurezza per pubblico e lavoratori la Stagione Artistica di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico, dopo il successo ottenuto dal Festival d’estate e dai concerti nelle più belle piazze di Verona.

L’Orchestra e il Coro areniani tornano protagonisti con otto concerti e Un ballo in maschera di Verdi in forma di concerto dal 16 ottobre al 31 dicembre, per una capienza che grazie alle deroghe confermate dal recente DPCM, consentirà di ospitare 489 spettatori per ciascun concerto.

Fondazione Arena propone tra ottobre e novembre ben sette diversi programmi, oltre al Gala di San Silvestro fuori abbonamento, con concerti volti a fare conoscere e riscoprire pagine orchestrali e forme sinfoniche nate intorno a Beethoven, di cui nel 2020 si celebrano i 250 dalla nascita. L’Opera invece torna sul palcoscenico del Filarmonico nel mese di dicembre, con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, presentata in forma di concerto.

«Verona conferma il suo ruolo di città della musica, non solo all’aperto ma anche con l’offerta invernale – dice il Sindaco Federico Sboarina, Presidente di Fondazione Arena –. Anche in una situazione complicata come quella che tutto il mondo sta vivendo, non abbiamo rinunciato alla stagione invernale con concerti che vedranno esibirsi i professionisti e gli artisti di Fondazione Arena. La passione per la musica del pubblico e la difesa dei posti di lavoro vengono prima di tutto. Per questo, con investimenti per la sicurezza e adottando tutte le misure necessarie, siamo riusciti a riaccendere l’Arena quando sembrava impossibile, abbiamo riempito le piazze in occasione dei concerti gratuiti e ora alziamo il sipario anche al Teatro Filarmonico. Quello che abbiamo fatto, nonostante le difficoltà del momento, conferma la solidità delle istituzioni ed è un grande orgoglio. Lo facciamo per il pubblico e gli appassionati ma anche e soprattutto per i lavoratori di uno dei settori più colpiti dallo stato di emergenza».

Il ritorno al Teatro Filarmonico è per il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia motivo di grande gioia: «Abbiamo realizzato una grande stagione in Arena, abbiamo fatto risuonare di musica le più belle piazze veronesi con Verona in Musica e affrontato con coraggio le sfide incontrate. Ora vogliamo tornare nel nostro amato Teatro Filarmonico, laddove tutto si era fermato il 24 febbraio. Lo faremo in sicurezza, nella massima tutela di tutti i lavoratori e del pubblico, nella convinzione che la scrupolosa e meticolosa organizzazione ci consentono di tornare a fare musica al chiuso. Invito gli abbonati, i veronesi e tutti gli amanti del Teatro a sostenerci e a farci sentire con la loro presenza la fiducia nel nostro lavoro».

La Stagione Sinfonica riprende quindi venerdì 16 e sabato 17 ottobre esattamente dal programma che i complessi artistici areniani stavano preparando quando si è imposta la chiusura per l’emergenza sanitaria. È un appuntamento che, dopo il successo ottenuto dalla rassegna musicale nelle piazze Verona in Musica, vuole essere un ideale passaggio di testimone verso la stagione in abbonamento che riparte il 23 e 24 ottobre.

Pietro Borgonovo, direttore artistico della Giovine Orchestra Genovese e del Concorso Internazionale di Musica “Gian Battista Viotti”, si cimenta con musiche di Mendelssohn e Ponchielli: si inizia con l’Ouverture Le Ebridi e si conclude il Sogno di una notte di mezza estate, intervallate dal Konzertstűck n. 2 sempre di Mendelssohn e da Il Convegno di Amilcare Ponchielli. Come solisti di questo primo appuntamento, realizzato in collaborazione con l’Accademia Filarmonica, si esibiranno al clarinetto Giampiero Sobrino e Stefano Conzatti, prime parti dell’Orchestra areniana.

Alle voci femminili del Coro areniano si alternano quelle maschili nel concerto del 23 e 24 ottobre in un ricco programma diretto dal maestro del Coro Vito Lombardi, che vuole essere un’antologia del romanticismo italiano e operistico con alcune tra le più belle pagine di Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi, in un ideale passaggio di testimone. Tra le opere in locandina i capolavori verdiani Il Trovatore, I due Foscari, Macbeth, La Forza del destino e Rigoletto, oltre a Norma di Bellini e La figlia del reggimento di Donizetti. Il Coro sarà affiancato nei ruoli solistici dal soprano Monica Zanettin e dal basso Romano Dal Zovo. Il concerto, presentato da Davide da Como, vedrà inoltre impegnati i professori dell’orchestra areniana Günther Sanin al violino, Laura Recchia all’arpa e Alessandro Carobbi alle percussioni. Patrizia Quarta e Maria Cristina Orsolato si esibiranno rispettivamente al pianoforte e all’organo.

Il 30 e il 31 ottobre torna sul podio del Filarmonico Vittorio Bresciani, proseguendo la propria ricerca lisztiana con tre Rapsodie ungheresi proposte con Kodály e Bartók, di cui viene proposto il poco eseguito Concerto per viola e orchestra con la partecipazione della prima parte Giuseppe Mari come solista. Il concerto, dal programma autenticamente ungherese, verrà realizzato con il patrocinio dall’Ambasciata di Ungheria.

L’appuntamento dei giorni 6 e 7 novembre è diretto dal maestro Alessandro D’Agostini al suo esordio veronese e presenta tre sinfonie di diversa provenienza e destinazione: quella di Gluck per la sua opera Alceste, quella di Spontini per La vestale e quella rarissima in re minore di Bellini (1801-1835). La seconda parte del concerto è invece interamente dedicata alla celeberrima Messa “dell’incoronazione” (Krönung-messe) per soli, coro e orchestra in do maggiore KV 317 di Mozart.

Il 13 e il 14 novembre si entra nel pieno Ottocento con la direzione del giovane talento Nikolas Nägele per la prima volta a Verona con un programma dedicato allo Schubert maturo e al primo cimento sinfonico di Robert Schumann, la Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 nota anche come “Primavera”. Al centro del concerto c’è spazio per dialogare con i solisti Günther Sanin al violino e Sara Airoldi al violoncello per il raffinato Doppio concerto in la minore op. 102 di Johannes Brahms.

Per il concerto dei giorni 20 e 21 novembre, in occasione della celebrazione di Santa Cecilia, patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti, torna a Verona Fabrizio Maria Carminati con la grande Messa solenne in sol maggiore in onore di Santa Cecilia, composta da Charles Gounod nel 1855 per tre solisti, coro, orchestra e organo, preceduta dalle Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 1 e dalle Vetrate di chiesa P 150 di Ottorino Respighi.

Il 27 e il 28 novembre avrà luogo l’ultimo concerto in abbonamento, che vede il ritorno del giovane direttore Francesco Lanzillotta alla guida dell’Orchestra areniana nell’Ouverture Leonore n. 3 di Beethoven e della monumentale Sinfonia 1 in do minore op. 68 di Brahms, che più di tutte raccoglie il testimone della Nona del genio di Bonn. La prima parte Peter Szanto sarà impegnata come solista nel raro Poème di Ernest Chausson per violino e orchestra.

L’opera sarà protagonista dal 13 al 20 dicembre con Un Ballo in maschera di Giuseppe Verdi, che vede l’atteso ritorno sul podio del Filarmonico del maestro Daniel Oren.

Vista l’impossibilità di coniugare le norme di sicurezza e la forma scenica di una partitura così maestosa, il capolavoro verdiano sarà proposto in forma di concerto, con un cast di esperti conoscitori del repertorio verdiano. Murat Karahan, dopo i grandi successi areniani delle ultime stagioni, debutta al Filarmonico come Riccardo; il baritono veronese di natali ma di carriera internazionale Simone Piazzola sarà Renato, mentre Anna Pirozzi, grande voce richiesta dai maggiori teatri internazionali, vestirà i panni di Amelia in alternanza a Daria Masiero. Completano la locandina Enkeleda Kamani come brillante paggio Oscar, Graziella De Battista come maga Ulrica, Gianfranco Montresor, Romano Dal Zovo e Dongho Kim rispettivamente nei panni del fedele Silvano, Samuel e Tom.

Il 2020 si conclude come da tradizione con l’atteso appuntamento del 31 dicembre: Orchestra e Coro dell’Arena di Verona, insieme a importanti solisti, daranno vita ad un inedito Concerto di Capodanno fuori abbonamento sulle più celebri arie d’operetta, diretti da Steven Mercurio, che si è distinto a Monaco nel maggio 2019 alla guida dell’orchestra areniana occasione del concerto “Amore & Amicizia”.

Le produzioni della Stagione Artistica 2020 vedono impegnati l’Orchestra, il Coro preparato da Vito Lombardi e i Tecnici dell’Arena di Verona.

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