È online il video di “Mephisto Ballad”, title-track del “tardodiscodark” di Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo, in uscita il 26 febbraio per Contempo Records/Goodfellas e distribuito in digitale da Ala Bianca.

Ideato e diretto da Flavio Ferri il video è una sorta di introduzione a un racconto visivo più ampio, un piccolo assaggio di un’opera visionaria di là da venire, che traduce in immagini le atmosfere faustiane del disco di Aiazzi e Marok.

Ispirato dalle note del brano e dal tema del doppio che percorre tutto l’album, il video è l’esplorazione di un mondo enigmatico, fatto di spazi disabitati e paesaggi alieni. Un gioco di ruolo sulla complessa relazione fra rappresentazione e mondo, che assegna a chi guarda il ruolo di Faust e ai due artisti il ruolo di Mefistofele. Aiazzi e Maroccolo sono le uniche due figure (sovr)umane presenti, forme fantasmatiche evocate e invocate per donarci la capacità di vedere oltre. Per questo, ne vediamo essenzialmente i loro occhi, “trasformati” da un trucco che richiama l’estetica espressionista, uno sguardo sovraccarico di magnetismo che ci insinua il dubbio che ci sia altro, oltre la superfice delle cose. Fra citazioni di Bulgakov, Murnau e Bergman, scorrono le immagini “sempre controllate dalle azioni e dai pensieri dei due demoni che si appropriano con la loro arte delle nostre menti e le liberano nella visione finale di un paesaggio marino tinto di rosso, di un colore innaturale, perché l’arte possa portarci in luoghi diversi dalla vita che viviamo” scrive Ferri, che aggiunge: “L’artista è il diavolo, il Mephisto del ‘Faust’, la morte de ‘Il Settimo Sigillo’, è colui che opera il male portando lo scompiglio nelle anime delle persone per ottenere il bene supremo, la capacità di pensare. Come dice Mefistofele nel capolavoro goethiano ‘sono una parte di quella forza che desidera eternamente il male e opera eternamente il bene’“.

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