È in radio “BELTANE” il nuovo singolo degli ARKESIA tratto dal concept album “The Wheel of the Year” già in digitale e in versione CD.

<Abbiamo scelto ‘Beltane’ come singolo – affermano gli Arkesia – perché, attraverso la sua cadenza ritmica, il suo alternarsi di moduli metrici e i suoi diversi accenti, esprime la gioia pura, la frenesia della rinascita della Natura e il rinnovarsi della Vita attraverso l’Amore. Beltane, la festa della rinascita della natura che cade il primo maggio, per i Celti era l’inizio dell’estate. La Dea è una bellissima giovane donna, e ha bisogno di incontrare il suo amato compagno, il Sole per fare l’amore e rinvigorire la Terra. La caratteristica più importante di questa festa era forse il suo aspetto “ierogamico”: il “sacro matrimonio” tra la Dea e il Dio era rappresentato dal rituale chiamato “Caccia d’Amore”.>

<Abbiamo girato il video di Beltane – dice il regista Max Minoia – prevalentemente alle Cascate di Monte Gelato, nel Parco della Valle del Treja. L’acqua, che è l’elemento dominante, nelle sue diverse manifestazioni simboleggia l’origine stessa della vita, la sua rigenerazione e il sacro femminino, che è l’oggetto della canzone. Il bosco evoca il “nascondiglio” popolato di elfi in cui la fanciulla si rifugiava durante della “caccia d’amore”.>

Il brano è contenuto nel concept album “The Wheel of the Year”  e – raccontano gli Arkesia – era tempo di Halloween e Silvia, come ogni anno, era dispiaciuta dal luogo comune, che impazza in quel periodo, secondo il quale Halloween sarebbe una festa americana “d’importazione”, legata al consumismo o, peggio, al “satanismo”. Halloween è in realtà la festa di Samhain, il capodanno celtico, quando la Ruota dell’Anno, compiuto il proprio giro, si ferma per una notte, per poi ricominciare a girare, dando inizio al nuovo ciclo. Durante quella notte senza tempo, la guerriera Scathach solleva lo scudo con cui tiene separati i due Mondi, affinché il Sole possa passare Aldilà. Approfittando di quel passaggio, gli spiriti dei defunti, che vivono in Altromondo, ritornano a visitare le proprie case e i propri cari, che illuminano loro la strada con lumi e lanterne. Fu dopo l’istituzione da parte di Gregorio IV della festa d’Ognissanti, che la ricorrenza prese il nome di Halloween. Stefano aveva composto un tema celtico e allora Silvia scrisse un testo per raccontare la storia dello spirito di una donna che solo nella notte di Samhain può ricongiungersi all’amato, che vive ancora in Questomondo. Da qui nacque l’idea di comporre un brano per ogni festività ancestrale celtico-germanica. Lo scopo era quello di ricordare come alla base di quasi tutte le festività che oggi celebriamo, sopravvivano, spesso disconosciuti, simboli e rituali antichissimi, che accomunano i popoli nel tempo e nello spazio. Siamo entrambi molto legati a ognuno dei brani, per tanti motivi. Dovendo proprio scegliere, Silvia ha una predilezione per “Mabon”, per il “valzer” e per il contenuto profondamente mistico del testo, Stefano invece “Imbolc”, per la ricchezza degli intrecci melodici, sia strumentali che vocali. Il nostro più grande ringraziamento va a Tony Esposito, che ha amato subito questo disco. Con immensa generosità artistica, ha suonato le percussioni nel brano Ostara e ha sostenuto il nostro progetto.

Arkesia è un progetto nato nel 2017. Silvia Bilotti è nata a Caserta il 30 agosto. Ha frequentato il DAMS e la Scuola di Teatro di Bologna. E’ attrice, musicista, cantante, poetessa e traduttrice.

Stefano Iatosti è nato a Roma il 3 marzo. E’ laureato in filosofia. E’ musicista e critico d’arte.

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