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In uscita per Disordine Dischi, torna sulla scena rOMA con “Canzoni fatte per poche persone”, singolo che è una accusa al sistema di distribuzione e fruizione della musica odierno, che spinge gli artisti a una febbrile ricerca del successo da copia/incolla: ognuno diventa emulo dell’altro, in una progressiva e dilagante perdita della personalità a favore di una standardizzazione di soluzione melodiche, suoni e contenuti, tutto in nome dei numeri.   «Le canzoni sono di tutti, ma si rivelano per tutti o per pochi. Capita che dentro ci finisca il bello e il brutto della vita, l’amarezza, la consapevolezza. E proprio dopo più o meno vent’anni di canzoni, alcune che non hanno mai visto la luce, nasce un singolo che ha di buono tutto il bello e il brutto dell’essere indipendente nelle ossa. Chi canta, chi si sgola è un autore come tanti che conosce bene il brutto del circuito underground e il bello dell’essere “indie”. “Canzoni fatte per poche persone” potrebbe essere il titolo di un concept. Invece, è un singolo che arriva dritto in faccia a chi si piega alle regole infime del sistema. La musica, allo stato attuale, si sviluppa principalmente sui social, che dettano le norme, influenzando le nuove masse di musicisti che si rincorrono tra di loro, cercando il traguardo delle view, dei numeri finti da successo effimero. La libertà viene cercata e trovata attraverso la distruzione di regole a circuito chiuso, esaltando sapori, stando alla finestra a guadagnarsi il gusto di scrivere per se stessi e, se questo gusto incontra la ricerca di ascoltatori un tempo attenti… si ha vinto».   Con Dalla, Gaetano e Venditti nello stereo, rOMA firma un brano tanto ispirato dal cantautorato classico italiano quanto dal rock noise, il tutto trasportato verso sonorità più attuali grazie alla produzione artistica di Jex Sagristano dei Soundinside Basement Records di Frattaminore (NA).  

Ad accompagnare nelle registrazioni rOMA, impegnato fra microfono e chitarra, troviamo Lucio Auciello, Nicola Cucco, Vincenzo Merola e Nicola Toro. A “Canzoni fatte per poche persone” si accompagna un video dove emerge il disagio per quanto vissuto negli ultimi periodi, ma senza che ciò riesca ad abbattere il nostro protagonista, che trova nella musica una via di fuga dalle oppressioni di quanto ci accade intorno.  

«La regia del video è di Rocco Galluzzi e Angela Arena, con i quali ho realizzato praticamente tutti i miei videoclip. Rispetto al passato, abbiamo dato un taglio più minimale e meno incentrato verso storie che spesso sfociavano in mini-corti. Come location, abbiamo scelto Oli&Vini di Paolo Di Feo: si tratta di una bottega creativa dove ci sono oggetti di antiquariato, oggetti usati, di valore. Nel video alterno momenti di euforia ad altri di disagio: veniamo da un periodo di chiusura totale che, per il mondo musicale, ha significato tanto, in negativo. Il sottotesto di questo video è una vera apertura verso il mondo e quello che ci riserverà in futuro: proprio per questo nel finale prendo la chitarra e scappo via, verso, si spera, qualcosa di bello, che abbiamo perso o tenuto in standby».

Vincenzo Romano, in arte rOMA, compone musica e plasma canzoni da circa due decenni. Solo un lento ma costante processo di maturazione, caratterizzato da collaborazioni con band inedite, ha portato a compimento l’arrivo della più florida stagione artistica del musicista: grazie all’incontro con il produttore Paolo Messere si concretizza “Solo posti in piedi in paradiso”, long play d’esordio pubblicato per l’etichetta siciliana Seahorse Recording nell’aprile del 2017. L’album regala episodi sviluppati in modo organico ma con una palpabile coerenza artistica. A confermare la solida longevità della produzione, i due singoli estratti; il primo è “Le dame e la luna” mentre il secondo, e più recente, è “Cuore sano”, più che due videoclip, veri e propri short film dove la canzone si innesta in un racconto, una storia che gravita fra momenti di maggiore empatia e peculiari elementi scanzonati. A maggio 2018 pubblica il singolo “Coma”, su etichetta Fuffa Recordz. Quattro minuti intrisi di mordente che si aprono sul ritornello: un grido, una richiesta verso tutte le componenti di una società ormai alla più completa deriva. La salvezza può giungere solo dalle arti, in particolare dalla musica; i telai alternative rock apprezzati nel long play d’esordio raggiungono nuovi livelli evolutivi, dimostrando come si può invitare alla riflessione senza scadere negli stilemi del contro a priori, dando ribalta alla melodia che emerge dalle ritmiche.   Dopo il disco di debutto, “Solo posti in piedi in paradiso”, il 12 febbraio 2021 pubblica il secondo album, “1982”, licenziato da Overdub Recordings, che segnerà un deciso passo in avanti nell’evoluzione sonora dell’artista, evoluzione nella quale telai alternative rock apprezzati nel disco d’esordio raggiungono nuovi livelli evolutivi, dimostrando come si può invitare alla riflessione senza scadere negli stilemi del contro a priori, dando risalto alla melodia e alla robusta circolarità dalle ritmiche. Il disco è stato registrato presso il Soundinside Basement Record. Dall’uscita del primo disco ad oggi si ricordano diversi open act, fra cui Omar Pedrini, con Filippo Gatti, Daniele Silvestri al Meeting del Mare, Steve Wynn, Giorgio Canali e Bugo.   Il 10 Luglio è finalista al Premio Bindi 2021.

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