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Cemento Atlantico è il primo progetto discografico del producer e DJ romagnolo Alessandro “ToffoloMuzik” Zoffoli, ideato tra il 2020 e il 2021, in un silenzio orfano del peregrinare e delle condivisioni sociali, a causa del lockdown dovuto alla pandemia da Covid 19.

L’album d’esordio “Rotte Interrotte“, uscito in CD e digitale il 29 luglio 2021per Bronson Recordings e ora disponibileanche in vinile con distribuzione Audioglobe/Shiny Beast/Cargo Records UK,nasce dall’esigenza di tradurre in musica le esperienze di viaggio vissute da Zoffoli negli ultimi anni: Marocco, Vietnam, Perù, Cambogia, Colombia, India, Guatemala, Myanmar. Ai confini del mondo.

Il suono che riempie la nostra quotidianità spesso viene subito come un sottofondo scontato, ma in realtà tutti i suoi connotati si possono esplorare e ordinare fino a crearne una melodia. Senza ombra di dubbio la soglia di attenzione dell’ascoltatore si alza trovandosi nella dimensione dello spostamento, verso altri Paesi, in immersione in culture differenti da quella di appartenenza. Muovendosi su tali coordinate, Cemento Atlantico ha rubato field recording, sample e frammenti alla natura, alla storia, alla strada e ai luoghi sacri. Emozioni incise nella mente con mezzi di registrazione occasionali, successivamente manipolate tramite l’elettronica e la costruzione ritmica creando un melting-pot sonoro e culturale unico e contemporaneo. Trip hop, dubstep e chillout si intrecciano con world music ed elementi etnici, come se il punto di partenza fosse Bristol, anziché Cesenatico, e quello di arrivo fosse invece tutto da sonorizzare, tutto da esplorare.

Per “El congreso de los Fantasmas“, nuovo singolo tratto dall’album con relativo video, Cemento Atlantico ha utilizzato quattro diverse chitarre campionate in Colombia tra piazze, ostelli e TV d’altri tempi. Le voci sono state registrate a Bogotà, al Monasterio Santa Maria de la Epifania.

In Colombia, alla base della depressione Andina e all’ombra pluviometrica delle montagne, si srotola una foresta tropicale arida di 300 kmq. Questo fazzoletto di “terra” è noto come “Desierto de Tatacoa” ed è letteralmente diviso a metà da una strada che separa due diverse colorazioni di terreno: da un lato si staglia un canyon rosso fuoco e dall’altro una distesa di calcare grigio, popolato da serpenti a sonagli e da ragni. Quest’ultimo lato è dominato da una naturale ma inquietante formazione somigliante a un “Congresso di fantasmi”, ovvero un gruppo di individui pietrosi a grandezza umana incredibilmente realistici, nascosti sotto a lenzuoli di calcare grigio levigati dal vento. “Un desierto nunca està deshabitado, ojos hechos de roca, alma grises vigilan la sequìa y el poder incivilizado”.

Dal racconto di Zoffoli: “C’è qualcosa di indimenticabile in questo brano. Non scorderò mai, infatti, la notte in cui ho campionato lo sconosciuto tema principale di chitarra di questa canzone… Stavo registrando la musica di un programma televisivo in un ostello della città di Villavieja in Colombia, bevendo delle birre con un paio di compagni di viaggio provenienti da Parigi. La trasmissione è stata interrotta da un’edizione straordinaria della BBC: era la notte degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 al Bataclan. Mi piace dedicare questo video a tutte le vittime di quel terribile evento. Ecco perché ci sono quei rumori di grancassa alla fine del pezzo e perché il video è uno strano ‘trip’ di fotogrammi in cui si possono vedere ferite, edifici e linee di collegamento spezzate”.

Più che un album, “Rotte Interrotte” è uno scrigno di racconti messi a tempo a occhi chiusi, nella profonda convinzione che tramite il suono si possa immaginare il mondo senza vederlo.

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