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Charlie Cunningham è il perfetto esempio di una storia di successo che è cresciuta un po’ in sordina. Grazie alla sua voce espressiva, le melodie melliflue e il songwriting senza tempo la sua fanbase è cresciuta in maniera esponenziale in tutto il mondo portandolo a superare il mezzo miliardo di streaming.
Charlie, che si avvicina alla sua cinquecentesima live performance e vanta la sua esibizione alla prestigiosa Queen Elizabeth Hall di Londra e sui palchi delle più prestigiose venue internazionali, pubblica “Bird’s Eye View“, il nuovo estratto dal disco “FRAME“, in uscita il 31 marzo via BMG, e disponibile ovunque dal 20 gennaio.
Il brano rappresenta al meglio la bellezza meditativa e minimalista che è diventata il segno distintivo della scrittura di Charlie; il timbro sommesso e un’ampia produzione danno vita a un’atmosfera terribilmente evasiva, in perfetta sintonia con i temi della canzone, cioè la spiritualità e la perdita.
“Bird’s Eye View” intreccia la positività che deriva dal dolore, con la consapevolezza che i ricordi che una persona lascia dopo la sua morte porteranno, nel tempo, conforto a coloro che sono rimasti sulla terra.
Sulla canzone Charlie ha affermato: “Bird’s Eye View relates to my grandmother who died shortly after her hundredth birthday, just before the pandemic. She had a strong connection to her faith and as a child, through our close relationship, so did I. However, for me, that faith has waned and changed shape over the years. This manifestation of faith – whatever it is – lives on in me through my connection to her memory, distilled as a fragment of my personality. I’m grateful it’s there. Her loss sparked a reconnection to that childhood relationship I had with it, albeit momentarily. It was comforting. This is a hopeful song.”.
Insieme alle recenti uscite “So It Seems” e “Downpour”, “Bird’s Eye View” ci apre una finestra su cosa possiamo aspettarci dal disco FRAME: una raccolta di canzoni pop seducenti e delicate, ricche di riferimenti all’art rock, alla Golden Era del jazz e alla composizione neoclassica, che mantengono quella musicalità essenziale e lucida per la quale il cantautore è così apprezzato.
Charlie e il produttore di lunga data Sam Hudson Scott sono stati in grado di creare la fragilità, il potere e la tensione che caratterizzano la scrittura di canzoni senza tempo, attraverso però una lente moderna. I testi autobiografici , inoltre, legano il personale al politico, collegati da temi di spiritualità, dolore e ansie relative ai cambiamenti climatici.
La storia di Charlie è affascinante tanto quanto la sua musica.
Nonostante la dislessia gli rendesse quasi impossibile leggere la musica, si è laureato in musica e , mentre svolgeva lavori saltuari ha inziato a scrivere canzoni. Verso i suoi 25 anni si è reso conto che doveva dedicarsi completamente alla sua passione e così ha venduto la sua Telecaster per trasferirsi a Siviglia. Inizialmente aveva programmato di restare lì per tre mesi, che poi si sono trasformati in 3 anni in cui si è completamente immerso nella cultura del flamenco.
Tornato nel Regno Unito, si è guadagnava da vivere suonando la chitarra nei bar di Londra e Oxford fino alla pubblicazione del debut album Lines nel 2017 a cui si sommano, poi, 4 ep e il disco Permanent Way.

Charlie Cunningham ha recentemente annunciato un tour da headliner, che si aprirà con due live “solo show” in Nord America prima di proseguire nel Regno Unito e in Europa ad aprile e maggio.

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