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Una nuova uscita per M.P. & Records: il nuovo album di CORAL CAVES Project, a 14 anni dal precedente “Mitopoiesi” uscito per la Mellow Records: “Journey to the end of the light
Del genuino e ottimo Rock Progressivo nella migliore tradizione italiana con una strizzata d’occhio al rock anglosassone, vista la presenza di 2 cover: “Here comes the flood” di Peter Gabriel e “Lavender” dei Marillion.

I Coral Caves nascono a Palermo nel 2001 ma solo nel 2006 pubblicano in maniera indipendente il loro primo Ep intitolato “Coral Caves promo 2006” contenente 4 brani. Il lavoro riscuote feedback positivi e nel 2008 viene pubblicato il loro primo album “Mitopoiesi” dalla Mellow Records. “Mitopoiesi” era un disco in lingua italiana che riprendeva i brani dell’ Ep ed altri, rappresentando un po la summa della produzione della band fino a quel momento. Le reazioni al disco sono positive e valgono ai Coral Caves numerose recensioni positive che vengono citati nei libri “Rock Progressivo Italiano, di Andrea Parenti, “Palermo al Tempo del Vinile” di Daniele Sabatucci e “Rock Progressivo Italiano 1980-2013” di Massimo Salari. Nel 2016 Pietro Saviano incontra il batterista ed amico Luca Di Salvo che lo sprona a recuperare le tracce esistenti, completarle e svilupparne altre inquadrando il tutto in un lavoro organico e concettuale. Nasce così il seme che germoglierà nel disco “Journey to the End of the Light”. Per raggiungere lo scopo Pietro Saviano coinvolge numerosi altri musicisti che avevano già trascorsi con la band, rendendo la formazione fluida e aperta, ma sempre fedele al passato della band. Da qui l’aggiunta di “Project” al nome originale. Il nuovo disco, questa volta cantato in lingua inglese, è definitivamente pronto nel 2022. È diviso in tre parti: la prima è una suite ispirata al romanzo “Viaggio al Termine della Notte” di L.F. Celine; la seconda è composta da brani “perduti e ritrovati”; la terza invece prevede un’elaborazione di due cover presenti: “Here comes the flood” di Peter Gabriel e “Lavender” dei Marillion.Dal punto di vista musicale il gruppo ha inteso rendere gli arrangiamenti piu’ asciutti, riducendo il numero di sovraincisioni e destinando dunque una maggiore cura ai singoli suoni. Le atmosfere risultano a tratti cupe e misteriose, a tratti latine e funkeggianti, per certi versi oniriche e per altri psichedeliche, grazie anche ad una serie di commistioni e contaminazioni di stili e generi diversi che, in definitiva, definiscono la cifra genetica del rock progressivo. Il Coral Caves sound si ispira ai classici del prog come la Premiata Forneria Marconi, i Camel, gli ELP, ovviamente i Genesis, Pink Floyd e a pilastri del Rock come i Doors e Santana, ma anche ai grandi cantautori italiani, Lucio Battisti tra tutti.

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