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SWAROVSKI” è il nuovo singolo di DE LEO, in uscita il 16 marzo 2022 per Hachiko Dischi, l’etichetta nata dalla mente dello stesso artista per una totale autonomia artistica, in distribuzione ADA Music.
Dopo 4 anni dal suo disco d’esordio solista, DE LEO ritorna sulla scena con “SWAROVSKI”, un brano che fugge dai dogmi musicali attuali, tra dreamwave e psichedelia con un tocco autorale personale, visionario e alterato, cifra stilistica che da sempre contraddistingue la penna di DE LEO. Il singolo vanta il cameo di due artisti cult del panorama italiano: M¥SS KETA e POPULOUS.
“Con Swarovski il mio intento era provare a ricreare un ambiente sinestetico, extradimensionale, in cui potersi immergere con la mente. Questo brano lo sento come un atto di visual art” Francesco De Leo
Questo brano anticipa il nuovo disco solista previsto per la primavera, totalmente scritto e prodotto durante questi due anni di pandemia tra Milano e Bologna. Il sound richiama atmosfere ipnagogiche french-vapor, tra dream wave, city pop e psichedelia. Sarà un album colmo di sorprese e colpi spiazzanti, che condurranno l’ascoltatore in uno stato di trance. Labirintico.
Francesco De Leo è nato a Chiavari (GE) il 21 febbraio 1991, città che lascerà nell’infanzia per trasferirsi con la famiglia a Milano.
Nel 2008 fonda L’Officina della Camomilla, inizialmente come progetto solista di musiche strumentali lo-fi. L’idea di band sorge un anno dopo con l’incontro di Stefano Poletti.
L’Officina della Camomilla diventerà negli anni dieci uno dei gruppi simbolo dell’ascesa dell’indie, i suoi brani vengono ascoltati su tutte le piattaforme digitali.
Nel 2017 dopo quattro album e una raccolta di demo, De Leo decide di sospendere l’attività del gruppo e di dedicarsi alla carriera solista. Nel 2018 esce per Bomba Dischi “La Malanoche” prodotto da Giorgio Poi. Brani tratti dall’album sono comparsi nella serie di successo “Summertime” prodotta da Netflix.
Oggi, a quattro anni di distanza, torna con un nuovo lavoro in studio prodotto dallo stesso De Leo che promette essere pieno di sorprese mirabolanti, tutto sotto il segno dell’anarchia espressiva e dell’imprevedibilità. 

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