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Venerdì 19 febbraio Dodicianni torna con “MIO PADRE SCRIVE PER IL GIORNALE”, il nuovo singolo distribuito da Believe Music Italia. Il brano, che dopo “Discoteche” è il secondo singolo che anticipa il nuovo progetto dell’artista veneto.

Un brano intenso, in grado di abbracciare l’intero spettro delle emozioni umane, una serie di fotografie di una quotidianità fatta di silenzi e incomprensioni, frasi non dette e sentimenti potentissimi.

La produzione, firmata dallo stesso Dodicianni, da Edoardo “Dodi” Pellizzari e Fed Nance, mantiene un approccio minimale, l’insieme è trainato da un incalzante riff di piano, sostenuto con efficacia da un preciso drumming, tra bassi che bucano lo stomaco e circolari chitarre acustiche, per un sound senza tempo.

“Vuoi o non vuoi nei pezzi si finisce spesso per parlare di amore – commenta Dodicianni – in questo caso di un amore negato. Perché ci fa così male non avere le attenzioni e la stima delle persone che ci sono accanto? Stiamo davvero scegliendo autonomamente come vivere questa vita? Mio Padre Scrive Per Il Giornale è un pezzo che mira a raccontare la frustrazione che si prova a non sentirsi abbastanza per le persone che amiamo. Ci levighiamo per infilarci dentro decisioni e vite che non sono le nostre, finendo per distruggere anche i legami che dovrebbero essere scontati.”

“Mio Padre Scrive Per Il Giornale” è stato registrato all’Overdrive Recording Studio di Castello Di Godego e masterizzato da Collin Jordan a Chicago e vanta la collaborazione di Theo Soyez che ha scattato la foto di copertina, di Alex Valentina per il logo e del Burro Studio che ha curato grafica e art direction.

Andrea Cavallaro, in arte Dodicianni, è un creativo eclettico e dalle molte sfaccettature: cantautore, pianista, compositore e artista. Nato nel 1989 in Veneto, studia fin da giovane pianoforte, laureandosi al Conservatorio di Adria. Nel 2017 conclude gli studi in Storia e tutela dei beni artistici e musicali all’Ateneo di Padova, coniugando così le passioni per musica e arte. Ha all’attivo due dischi: “Canzoni al Buio”, che contiene il brano “Saint Michel”, vincitore del premio popolare della giuria “Voci per la libertà” di Amnesty International, e “Puoi tenerti le chiavi”, ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg. Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti del calibro di Omar Pedrini e ha aperto live di Vinicio Capossela, Thegiornalisti, Tiromancino, Modena City Ramblers. Dopo quattro anni di inattività ha recentemente ripreso il suo percorso musicale aprendo il tour europeo di Calcutta a Londra e il live di Lucio Corsi a Riva del Garda, presentando i brani inediti del nuovo progetto.

Dodicianni è anche conosciuto nel panorama dell’arte contemporanea, per performance spesso scioccanti e provocatorie, che lo hanno portato a girare gallerie e festival italiani ed europei, come la galleria Grund di Berlino, Artefiera di Bologna e Museion di Bolzano. Tra le sue performance più note, “No Frame Portrait”, da cui è derivato l’album omonimo di piano solo, e la più recente “Il peso delle parole”, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione. Nell’autunno del 2020 esce il primo singolo del suo nuovo progetto musicale, “Discoteche”.

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