E’ uscito l’album “Utopia-ia-o” di Nino Bruno e le 8 Tracce
E’ appena uscito, per Goodfellas Edizioni, il quinto lavoro discografico del gruppo Nino Bruno e le 8 Tracce dal titolo “UTOPIA-IA-O“.
Dopo gli album “Cane telepate”, “Sei corvi contro il sole”, “Cuore deserto”, l’ep “EHI DEI” e soprattutto la scrittura di “Every Single Moment In My Life Is A Weary Wait”, brano portante della colonna sonora del film “This Must Be the Place” di Paolo Sorrentino, la band formata da Giulio Fazio, Nino Bruno, Peppe Sabbatino, Massimiliano Sacchi, Zaira Zigante, torna con un “surreale” nuovo capitolo musicale affiancato dalla produzione artistica di Marco Messina che ha curato il missaggio e ha collaborato alla produzione artistica. Invece presso lo studio Il Parco Ninni Pascale ha curato il mastering e la post produzione.
“UTOPIA-IA-O” è stato anticipato dai singoli “Viva Caporetto” e “Mamma mia che brutte facce” entrambi rappresentativi del cambio di registro sonoro che la cult band napoletana ha attuato per questo lavoro.
Nei brani troverete il glam rock, sonorità carnevalesche a ritmo marziale; assurdità hard rock e ritmi latini creano un miscuglio che trae ispirazione da gente del calibro di David Bowie, Gary Glitter, Marc Bolan, Roxy Music, Bauhaus, Ultravox, Blondie, Renato Zero, Kraftwerk, The Stranglers; ma l’ispirazione arriva anche dall’IT-POP più obliquo e contemporaneo.
Dopo più di un decennio trascorso a suonare musica da ritorno al futuro Nino Bruno e le 8 Tracce decidono di liberarsi di ogni severità. In Utop-ia-o si parte leggeri, con poche sovrastrutture, si sorride a mostri seriosi (Mamma mia che brutte facce) e si flirta impunemente con una grande sconfitta nazionale, attraversata a passo di on’nagata come fosse un’occasione da non perdere.
Queste canzoni – dispositivi in cui personaggi e performer, entrambi instancabili (Io non mi stanco mai), si somigliano e si confondono – si tengono a debita distanza dall’ostentazione di virtù civiche oggi così trend topic. Per una volta non è l’attualità a decidere su chi e cosa puntare il riflettore: preparatevi ad incontrare donne/uomini a un tempo eccentrici e comuni, sorretti da una volontà ferrea (Scheletro di ferro, Imbrogliona, E furba io; vere focus track del disco), mercenari senza ingaggio, giocatori d’azzardo che prima hanno puntato a far saltare il banco e poi hanno lasciato il gioco a metà per andare a soccorrere un gatto.