Fuori “Astrolabio Mistico” di Michel Godard e Roberto Ottaviano

Prodotto da Maurizio Bizzochetti per l’etichetta Dodicilune nella programmazione Puglia Sounds Record 2023, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei principali store online da Believe, martedì 31 ottobre esce “Astrolabio Mistico“. Il cd, frutto di due giorni di registrazioni nell’antica fortezza pugliese con il sound engineer Angelo Pantaleo, propone quattordici composizioni scritte e arrangiate dai quattro musicisti che, grazie alle liriche originali di Anita Piscazzi, ripercorrono questa storia d’amore tra stupor mundi e la giovane nobildonna.
«La tradizione racconta che Federico abbia incontrato Bianca nel corso di un giro di controllo delle città imperiali nel nord della penisola italiana. L’imperatore, invaghitosi della ragazza, volle portarla con sé al seguito di Manfredi, zio di lei e marchese di Monferrato», racconta Anita Piscazzi. «La famiglia Lancia di origini piemontesi, si sarebbe trasferita al sud dopo l’incontro tra i due. Non potendo convolare a giuste nozze, perché l’imperatore era già sposato con Isabella d’Inghilterra, terza moglie imposta dal papa Gregorio IX per ragioni di stato, i due mantennero una relazione clandestina ma tutt’altro che segreta, tanto che da essa nacquero tre figli: Costanza, Manfredi, ultimo sovrano della dinastia sveva del Regno di Sicilia, e Violante. Secondo una leggenda che ci è stata tramandata dal cronista Bonaventura da Lama, durante la gravidanza del secondo genito Manfredi, Federico per gelosia e per sospetto di tradimento di lei con un paggio, tenne rinchiusa Bianca in una delle torri del castello di Gioia del Colle», prosegue. «La sensibile principessa non poté resistere all’umiliazione, tant’è che vinta dal dolore, si tagliò i seni, come prova d’amore e di fedeltà, li inviò all’imperatore su di un vassoio assieme al neonato». La donna supplicò poi il sovrano di sposarla in articulo mortis per la salvezza della sua anima. Ogni notte, dal giorno della sua morte, nella “Torre dell’imperatrice” del Castello, si avverte un flebile e straziante pianto. «È il lamento di Bianca offesa che protesta in eterno la sua innocenza, proprio come è eterna la misura del tempo di un astrolabio, simbolo di morte e di rinascita perenne».