Unire temi sociali e musica ed essere un esempio tangibile di inclusione. E’ la carta d’identità degli Snap-Out, band formata da cinque giovani musicisti che ha al suo interno ragazzi autistici, con disturbi dell’apprendimento e bullizzati. L’8 marzo esce “Drugo”, il loro nuovo singolo che prende spunto da episodi realmente accaduti, di orrenda quotidianità. Il brano racconta una storia di un personaggio immaginario, ma purtroppo sempre più identificabile con il classico “bravo ragazzo” della porta accanto, quello all’apparenza gentile e fidato quando è solo, ma che unendosi al “branco” può trasformarsi in mostro, scaricando odio e violenza sul più debole, sul diverso, e diventa il razzista capace di ogni atrocità. Il brano è stato scritto per raccontare la sensazione di avvilimento che si prova nell’assistere non solo all’orrore o al racconto dello stesso, quanto nello scoprire che l’attore principale era un nostro vicino insospettabile. “Drugo” è quindi una denuncia del razzismo strisciante che sta crescendo sempre più nel nostro paese, ma anche un modo per ricordare a tutti quali sono i valori della nostra civiltà. Non bisogna far passare come normalità le numerose vicende orrende di cronaca proposte dai media, non sdoganarle superficialmente come qualcosa che tanto è lontana da noi e ristretta ad uno sparuto numero di persone. “Drugo” esiste ed è vicino, e tutti i discorsi tesi a giustificare le idee razziali, a motivarle, a dare loro una base di legittimità contribuiscono a creare più soggetti di questo tipo.

Gli Snap-Out sono formati da Emiliano Monteleone, Luca Ruggieri, Raul Ruggieri, Luca Parente e Flavio Blasi. Il loro stile musicale viene definito un mix tra eclettico e rock alternativo perché la band è solita unire brani aggressivi e potenti a ballate più soft, anche se molte delle loro produzioni sono di tipico stampo indie, progressive o puro pop. Per il look la formazione si identifica con accenni modaioli che richiamano alla periferia metropolitana degradata, con una connotazione specifica di rimando alla loro musica. Combattono fortemente le discriminazioni, gli abusi ed il razzismo, con la loro sensibilità verso tematiche sociali, di integrazione ed inclusione sempre vicini alle cause di persone fragili. Con il loro esempio vogliono trasmettere un messaggio positivo a coloro che si sentono discriminati; nei testi affrontano i problemi dei ragazzi cresciuti in una realtà sempre più multietnica in cui i problemi personali si sommano a quelli sociali e raccontano le loro storie che parlano di scorci di vita cruda e senza filtri. Dal 13 marzo sarà disponibile il videoclip del brano su Youtube.

La band ha collezionato numerosissime esibizioni “live” e nel 2020 aveva già al suo attivo più di 120 serate nei locali di musica dal vivo di Roma, vincendo diversi premi della critica e qualificandosi primi in concorsi nazionali. Durante i loro show, dove si nota la stoffa di musicisti tecnicamente fortissimi, offrono uno spettacolo dinamico e coinvolgente scambiandosi spesso gli strumenti, come accadeva in altre band negli anni 70. L’anima del loro spettacolo è un crescendo di dinamicità che finisce quasi sempre con il salto mortale all’indietro del chitarrista, che è anche un maestro di parkour, impressionando il pubblico con questa inedita acrobazia. Per ammirarli dal vivo di seguito le date del tour in programma da marzo:

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