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Groviglio” dipinge l’immagine di un’anima intrappolata tra la confusione e la lotta interiore. Le parole riflettono una dualità tra il desiderio di progredire e la consapevolezza dei propri limiti e delle ferite interiori, la canzone cattura l’esperienza comune di sentirsi smarriti e alla ricerca di redenzione. Un brano scritto durante il lockdown, un periodo “pieno di nodi da sciogliere”.

“Fin da piccolo ho sempre coltivato la passione per la musica, ho iniziato a scrivere canzoni all’etá di 12 anni scrivendo parole e musica, solo con il tempo ho capito che tutto quello che facevo era prima di tutto un bisogno, uno sfogo. La musica per me è sempre stata terapeutica, non ho mai smesso di farla perchè mi viene naturale, ho imparato a incanalare le emozioni cosí. Nonostante quasi vent’anni di musica non sono mai riuscito a farla ascoltare agli altri, non come avrei dovuto, almeno.

Forse è perchè per me non è mai stato solo farvi ascoltare delle canzoni, perchè dentro di esse ci sono io, ci sono le mie paure, i miei segreti.
Per questo mi è sempre stato difficile pubblicarle.

Ora sento che è diverso, sento di volervi far sentire davvero chi sono, non me ne vergogno.

Groviglio è solo la prima, ho tanta musica per voi e non vedo l’ora di farvi scoprire chi sono.”

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