L’apparenza delle cose“, il nuovo singolo del cantautore Fabio Poli, in uscita venerdì 31 gennaio, è un invito a guardare oltre ciò che si vede.

La canzone esplora la superficialità delle apparenze e il contrasto tra ciò che vediamo e ciò che davvero conta. Con un focus sulle emozioni nascoste e sulla fugacità del tempo, il brano invita a riflettere sulla ricerca di senso nella vita e sull’amore senza riserve. Un messaggio di speranza ci ricorda che, nonostante la fine di certe esperienze, esiste sempre la possibilità di ritrovarsi in un nuovo incontro.

“Una sera, con una chitarra sul divano, a casa da solo, mi sono messo a raccontare i fatti miei, ed è nata “L’apparenza delle cose”, così densa che ogni verso è un titolo.

A 47 anni il successo non si misura col numero di streaming ma con quanto ti rappresenta quello che scrivi”.

“L’apparenza delle cose” è un concetto antico che nasce sui banchi del liceo, un po’ kantiano, tra ciò che è vero e ciò che appare, e un po’ battistiano, con riferimento agli album bianchi post-Mogol.

Ho cercato di intraprendere quel viaggio a ritroso perché mi piacerebbe oggi andare dal me stesso giovane e dirgli: “sta tranquillo, vedrai che andrà tutto bene”.

“Una barca tra le nuvole” è l’immagine di un viaggio interiore, un movimento che sfida le leggi della gravità, come se potessimo navigare tra i pensieri e i sogni.

Musicalmente è un brano di pop elettronico, dove l’intreccio tra chitarre, tastiere ed un basso ispirato rieccheggia spazi immensi di matrice onirica.

Sulla stessa linea il videoclip, che vede la regia di Sara Banzato, ambientato in un futuro distopico, dove l’artista si confronta in un’ideale partita a scacchi con una figura femminile, interpretata da Irene Causin, in una sorta di gioco che sfocia nel bilancio di una vita, tra occasioni perse, rimpianti e decisioni da prendere.

Il videoclip è disponibile nel canale YouTube “Fabio Poli Official”.