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L’industria musicale italiana alla Camera dei Deputati: nella conferenza stampa promossa da FIMI che si è tenuta presso la Camera dei Deputati, il CEO Enzo Mazza ha commentato l’andamento del mercato musicale con l’Onorevole Centemero e i Senatori Marti e Marcheschi in una tavola rotonda coordinata da Paolo Giordano, Il Giornale. 

Non si arresta la crescita del mercato musicale italiano, che nel 2022 segna +11,1% – più della media globale – e oltre 370 milioni di euro di fatturato: si tratta di ricavi guidati principalmente dallo streaming, che ora rappresenta il 66,7% dei ricavi totali dell’industria discografica italiana, guidati da un aumento del 13,7% degli abbonamenti ai servizi streaming rispetto all’anno precedente.

Un’industria che ha completato la transizione digitale arrivando oggi a generare ricavi per l’83% dal segmento online. Fortissimo anche il ricambio generazionale e la crescita del repertorio locale cresciuto del 20% negli ultimi dieci anni.

“Quello della musica è un settore che, per effetto della trasformazione digitale, ha saputo reagire in fretta sovvertendo le criticità: la democratizzazione è un esempio virtuoso che dimostra come tutti i giovani talenti possano avere successo. Ho avviato anche un’indagine in Commissione per approfondire questo rapporto tra artisti e piattaforme” ha commentato il Sen. Marcheschi.

“L’industria della musica non ha mai, infatti, avuto paura di evolvere” dichiara il Sen. Marti. “Occorre essere grati all’evoluzione, seguirla e accompagnarla, anche dal punto di vista legislativo, per comprendere e arginare gli elementi degenerativi anche grazie ai suggerimenti degli esperti del settore”.

“Le nuove tecnologie stanno cambiando il business model della musica e i modi per fruirla. Con gli NFT, per esempio, si remunera l’opera d’ingegno direttamente agli artisti.  Con il DL Fintech si apre alla tokenizzazione creando opportunità all’interno di mercati vergini e torneremo presto a parlare di regolamentazione dell’intelligenza artificiale” chiosa l’On. Centemero.

Ottimi segnali anche dall’export, che nel 2022 segna un +15% di entrate da royalty avendo generato oltre 22 milioni di euro nel 2022: è un incremento guidato in particolare dai ricavi digitali, in crescita del 12% rispetto all’anno scorso. Lo streaming senza frontiere ha permesso alla musica italiana di raggiungere tanti nuovi territori e fan nel mondo.

Secondo la ricerca IFPI Engaging with Music, i consumatori italiani hanno speso oltre 20 ore settimanali nell’ascolto della musica nel 2022: il 70% ascolta attraverso il formato audio streaming free e in abbonamento, mentre oltre la metà dei giovani compresi tra i 16 e 24 anni utilizza i servizi di audio streaming a pagamento. L’esito si riscontra nel grande successo del repertorio italiano: mentre per il terzo anno di seguito la Top Ten Album è stata integralmente dominata dal repertorio locale, in termini di certificazioni il 2022 ha chiuso con un totale di 594 titoli. In merito ai volumi streaming (free + premium) nel 2022 ben 558 album hanno superato la fatidica soglia di 10 milioni di streaming: appartengono a 336 artisti in totale. Si tratta di uno scarto sorprendente rispetto ai risultati del decennio precedente: nel 2012 solo 137 album avevano infatti superato l’equivalente soglia delle 10.000 copie vendute. La digitalizzazione ha sortito un effetto importante anche sull’età media degli artisti presenti nella Top Ten degli Album, registrando un drastico calo del 26.5% dal 2013 al 2022. 

Tra gli orizzonti futuri FIMI ha identificato l’intelligenza artificiale generativa, un’opportunità e una sfida che se da un lato offre un’ulteriore possibilità per il mercato, dall’altra richiede una regolamentazione che ne favorisca lo sviluppo. 

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