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Esce il 30 novembre 2023 per la RadiciMusic di Aldo Coppola Neri il quarto disco di inediti del cantautore toscano Marco Cantini dal titolo “Zero moltiplica tutto”.

La parola come centralità di un lavoro che conferma quella forma impegnata ed impegnativa a cui l’artista ci ha abituati sin dal suo esordio nel 2010. Torna oggi dopo anni di crisi sociali, pandemia, e difficoltà vissute anche sul piano personale. Torna con un disco che sin dal titolo scopre carte assai velenose ai bordi: torna con “Zero moltiplica tutto” a chiudere una trilogia concettuale inaugurata da “Siamo noi quelli che aspettavamo” e proseguita con “La febbre incendiaria”. Stavolta non si tratta di un concept, ma il filo conduttore si dipana ancora una volta attorno alle vite dei vinti, degli oppressi che restano al centro dell’indagine narrativa: personaggi e fatti storici strettamente necessari a raccontare il presente.

Tutto scorre dentro esposizioni spietate di crisi e rassegnate disperazioni, sottolineate anche dai salti nell’autobiografismo piu dolente dovuto ai recenti accadimenti della vita del cantautore toscano. Il titolo del disco riprende un verso del brano “In partenza” che sanciva l’epilogo dell’album precedente “Siamo noi quelli che aspettavamo”: il professore che lasciava tutto per altri lidi, nello stato incommensurabile del suo esilio imposto dal sistema, era indubbiamente un’esortazione a reagire, a riprendersi ogni cosa, cercando nuove radici e semi da piantare. Proprio questo monito sotteso anni fa, sembra ritrovarsi oggi definitivamente sepolto dal titolo cosi tranchant, dove tutto si azzera, come a dire che in fondo, di quell’affannarsi, non e sopravvissuto piu nulla.

Un titolo dal carattere perentorio che intercetta molteplici temi affrontati nei brani ed e proprio uno di questi assunti che pare chiedersi cosa sia rimasto di quelle lotte alle quali fa riferimento anche la copertina realizzata dal pittore Gianni Dorigo.

Marco Cantini nasce a Firenze il 19 agosto 1976.
L’esordio discografico arriva nel dicembre 2010 con “Sosta d’insetto”, prodotto dal chitarrista Lorenzo Piscopo.

Il 4 aprile 2016 esce il secondo album, un concept storico-generazionale dal titolo “Siamo noi quelli che aspettavamo”, prodotto dallo stesso Cantini e da Gianfilippo Boni: il disco vanta una serie di importanti collaborazioni come Erriquez, Luca Lanzi, Silvia Conti, Massimiliano Larocca, Riccardo Galardini e Francesco “Fry” Moneti. Numerosi portali musicali recensiscono l’opera: il sito Storia della musica lo inserisce tra i migliori album italiani del 2016, Distorsioni lo giudica miglior disco italiano dell’anno.

Nel 2017 partecipa all’album “A piedi nudi (psichedeliche ipnotiche nudita)” di Silvia Conti.

Il 15 ottobre 2018 esce “La febbre incendiaria”, un nuovo concept liberamente ispirato al romanzo “La Storia” di Elsa Morante, che vede ancora una volta Gianfilippo Boni affiancare Cantini nella produzione artistica. Nel disco, registrato quasi interamente in presa diretta presso lo studio Larione 10 di Firenze, si riconferma la presenza di numerosi musicisti del precedente lavoro, come Francesco “Fry” Moneti e Claudio Giovagnoli, con nuove significative collaborazioni tra le quali si distinguono Marco Rovelli, Tiziano Mazzoni e Riccardo Tesi. Il sito Mescalina lo giudica miglior disco italiano dell’anno.

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