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Fuori “Multiverse“, il nuovo lavoro discografico del pianista e compositore Marco Di Stefano basato sui poemi di Lucilla Trapazzo. L’album è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e sul sito Blue Spiral Records.

Le menti degli uomini sono specchi di altre menti” – Hume – Pluralità di mondi, dimensioni e linguaggi paralleli: la musica che incontra la poesia, in feconda commistione, e si fa sintesi di verbo e di sentire. In questo suo ultimo lavoro, Marco di Stefano mette in musica sei poesie di Lucilla Trapazzo, ne raccoglie le suggestioni sonore e le reinventa.

L’incontro tra due linguaggi artistici apparentemente diversi diventa comunanza in cui identificarsi.  Il passaggio dal codice della parola, concreta e scolpita, alla nota, segno aereo ed elusivo, rivela profondo desiderio di scoperta e di testimonianza.

Se la poesia di Lucilla Trapazzo è custode di sentire, specchio e isomero di storie che narrano l’altro da sé, la trasposizione in musica di Marco di Stefano è un atto di coraggio, si apre ed entra in un mondo percettivo estraneo e lo fa proprio. Il rigo musicale diventa una vera e propria re-invenzione, una sintesi, e allo stesso tempo un codice a doppio canale, mano aperta per accogliere le differenze.

Marco Di Stefano si approccia al pianoforte in tenera età inseguendo il suo istinto compositivo e iniziando da li un percorso decennale di studi di tecnica pianistica e composizione orchestrale con tre distinti maestri quali Giovanni D’Aquila a Palermo, Adriano Guarnieri a Bologna e Luc Brewaeys a Bruxelles. Il suo stile è semplice, strutturato e narrativo. Ogni sua composizione nasce per raccontare una storia e questa sua predisposizione verso la musica narrativa lo porta a collaborazioni artistiche con pittori, fotografi e scrittori, alla ricerca del perfetto connubio fra opera musicale e arte.

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