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Ha 25 anni, arriva la pandemia, la parola futuro gli fa paura e la voglia di indipendenza bussa sempre più forte alla porta di casa, che però non è propriamente la sua ma quella dei suoi. Cerca delle risposte, ma ha solo tante domande e allora capisce che forse l’unica cosa veramente da fare è abbracciare le sue emozioni, prendere una chitarra e buttare su un foglio tutto quello che gli passa per la testa.

È proprio così che MATTEO CREA dà vita al suo singolo d’esordio, che chiamerà poi “A CASA DEI MIEI”, ma forse non ha ancora capito che quel pezzo non è solo suo. 

Succede che fa sentire quella storia ai suoi amici, ad amici di amici, e scopre che a quanto pare non è il solo a sentirsi così. Forse quello che prova, quel cocktail composto da confusione, infelicità a tratti e voglia di gridare al mondo che è pronto ad affrontarlo a testa alta, è una questione generazionale. Un pezzo della sua storia, ma che è anche quella di tanti altri.

In uscita mercoledì 18 maggio, “A CASA DEI MIEI”, singolo con cui apre le porte al pubblico Latarma Records, senza essere stato ancora pubblicato dall’etichetta ha già l’aria di essere un inno generazionale; e MATTEO CREA, cantautore toscano e primo artista del roster che abbia l’onore di presentare la propria musica, veste inconsapevolmente i panni di portavoce di chiunque senta il bisogno di diventare indipendente, di liberarsi di tutto quello che lo tiene imprigionato all’età dell’infanzia.

Matteo Crea, all’anagrafe Matteo Creatini scrive canzoni fin da piccolo e in adolescenza trova nel rap la sua valvola di sfogo. Solo in seguito la chitarra diventa l’alleata perfetta per le sue composizioni. Sogna da sempre la musica, ma nel frattempo arriva, per caso, la recitazione. Nel 2006 è in N (Io e Napoleone) di Paolo Virzì, nel 2014 è protagonista in Short Skin – I dolori del giovane Edo di Duccio Chiarini. Nel 2019 prende parte al cortometraggio di Emilia Mazzacurati, Manica a vento. Il prossimo ruolo lo vedrà protagonista in Margini di Nicolò Falsetti, di prossima uscita. Nel 2021 si trasferisce a Milano ricominciando da un nuovo nome, più chiaro, che parli di lui. Prende il suo cognome e lo tronca, perché in fondo creare è l’unica cosa che pensa di poter fare. Il 2021 è l’anno del cambiamento e, tra delusioni sentimentali e lavorative e la pandemia che continua a rendere incerto il futuro, si pone la domanda che dà inizio a una nuova fase di scrittura. Che cosa rende un ragazzo di 25 anni felice? La sua musica è la risposta.

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