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Fuori venerdì 19 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Nine Mirrors”, il nuovo singolo del producer e dj Sköll, che, dopo l’uscita del suo primo EP “At Least Twelve” lo scorso anno, inaugura un 2024 ricco di novità.

Il 25 luglio 1996 a Sesto San Giovanni nasce Sköll, all’anagrafe Erik Fasolini, nutrito a pane e musica sin da piccolo dai genitori Barbara e Giorgio, grazie ai quali inizia a studiare chitarra all’età di 8 anni. 

A 12 anni fonda il primo di una lunga serie di gruppi punk rock, passando da cover band a progetti inediti, presentati esclusivamente live. 

Riesce a pagare i suoi studi al 4cmp di Milano lavorando prima come maniscalco e poi in una fumetteria. Qui il suo lato nerd si riversa nel lavoro, ma soprattutto è qui che incontrerà il suo amico ed ora grafico Yuro. 

Da sempre affascinato dal mondo norreno, Sköll prende il suo nome dal lupo che insegue il sole e che riuscirà a divorarlo durante il Ragnarök, il crepuscolo degli dei. 

“La mia musica vuole accompagnare la gente nei momenti di riflessione o nei viaggi spirituali” 

Passano gli anni ma le sue tracce non sono ancora uscite dal suo computer, finché, grazie ad una nottata passata a parlare con Yuro sul suo balcone e all’incontro con Mariachiara dell’agenzia Good Guys, nel 2023 decide di pubblicare il suo primo EP: “At Least Twelve”, un tributo a Yuro e alle nottate passate sul balcone con lui. 

A dare il titolo “Nine Mirrors” è uno strano sogno di Sköll, in cui si ritrova circondato da 9 specchi, ognuno rappresentante un mondo in fiamme.
“Nine Mirrors”, con il suo flow ipnotico, vuole accompagnare l’ascoltatore in una sorta di viaggio sciamanico alla scoperta di sé stessi.

La cover, realizzata grazie alla collaborazione tra Yuro e Michele Molinari, rappresenta i nove specchi raffiguranti i nove mondi in fiamme.

“Nine Mirrors è la prima traccia che abbia mai prodotto e rappresenta il mio primo passo nella produzione di musica elettronica. Ancora ricordo la prima volta che l’ho fatta ascoltare con le mie cuffie a uno dei miei prof al 4cmp, che ballando continuava ad urlare <Lasciala andare! Falla salire!>. Sono contento di averla condivisa con il mondo.”

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