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La solitudine di una stanza, pochi giocattoli simbolici e gli spazi aperti e naturali del Vesuvio.

È una canzone nata al pianoforte e realizzata su ritmi cosmic-dance-pop, “Bimbo senza fretta”.

Il nuovo singolo-videoclip di Ortel, alias creativo di Oreste de Divitiis, è quasi una filastrocca addolorata che nella produzione e negli arrangiamenti di C4alesse diventa un vortice sprint di musica e immagini. Quelle ambientate in scenari intimi, che alludono e lasciano emergere una condizione di alienazione, e quelle girate a ridosso del vulcano, significante visivo di una canzone che vuole essere reazione e rinascita, sono le prospettive del brano che verrà pubblicato ufficialmente venerdì 17 novembre.

A quasi due mesi dal precedente singolo-videoclip, “BLU”, che fin qui ha ricevuto oltre 80mila ascolti sulle piattaforme streaming digitali, il cantautore napoletano si ripropone con una canzone che è una sorta di ballad adrenalinica.

“Non mi è mai mancato nulla, sin dalla mia infanzia – spiega l’artista, autore e interprete del pezzo il cui videoclip sarà visibile online a tutti dalle 14 del medesimo giorno di novembre – e per non generare confusione e malintesi voglio ribadirlo subito. “Bimbo senza fretta” non è altro che una descrizione dei fatti, senza finto buonismo e senza diventare patetico. Una descrizione dei fatti come se facessi l’interrogatorio a me stesso. Cosa vedono gli occhi di un bambino quando i genitori si allontanano senza farsi la guerra? Il risultato di tutte le azioni intorno a te è sentirsi soli. Da solo nella mia stanza. Da solo a disegnare. Da solo a giocare con la mia palla da basket. Da solo a scegliere scarpe. Tutt’ora capita che se sono troppo a contatto con molte persone io tendo a isolarmi un po’. Ritorno a quel silenzio improvviso. Eccolo, il valore di questo ritornello: “Che non c’eravate quando ne avevo bisogno, non solo di uno alla volta ma di tutti e due”. In teoria questi versi suonano iper drammatici. Nella realtà, i miei genitori mi hanno protetto però desideravo averli entrambi accanto. Entrambi dalla mia parte. Bimbo senza fretta è l’accumulo dei ricordi, con il me adulto che rasserena il me del passato. “Prendi la mia mano ti porto al sicuro / fai un sorriso non ascoltare nessuno”. Può risultare buffo eppure è lo stato delle cose. Alla fine mi sono ritrovato a dover crescere velocemente anche se non c’era nessuna fretta. In fin dei conti sono felice sia andata così: queste emozioni ispirano le canzoni e la musica che scrivo adesso”.

Già osannato dalle classifiche e dalle playlist di Spotify, che per tanti teenager è la bussola in cui trovare i loro punti cardinali musicali, Ortel mostra in questa canzone che per essere introspettivi si può anche incidere un brano prorompente.

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