“Pandora” è il nuovo album dei Tristema
A otto anni di distanza dall’uscita dell’album “Dove tutto è possibile” tornano i Tristema con un album eterogeneo ed eclettico come da tradizione, per la band: “Pandora”.
Pop-rock, alternative, progressive, inserti elettronici e tradizione cantautorale italiana fanno capolino, di brano in brano, a volte richiedendo il proprio spazio personale, a volte miscelandosi fra loro, per dare vita a un ibrido musicale che è il marchio di fabbrica della band composta da Candido Di Sevo, Alessandro Galdieri, Romolo D’Amaro e Dario Bruno.
«Essendo una band di matrice rock, spesso ci è capitato di creare brani partendo da riff di chitarra o soltanto dalla ritmica della batteria, ma anche da sessioni solitarie in studio, dove spesso nascono brani più complessi e con più elettronica. Una delle caratteristiche principali del nostro sound è dovuta dall’utilizzo di due chitarre storiche: la Gibson Les Paul per me e la Fender Telecaster di Romolo, una combinazione vincente che contraddistingue il nostro suono, così come quello di tante band storiche. Arrangiamenti e produzione sono opera mia e di Romolo: registriamo e arrangiamo tutti gli strumenti nel mio studio, prima di passare la palla a Candido e Dario, che contribuiscono con il loro sound e il loro stile. Un altro particolare fattore legato al nostro sound è il nostro background eterogeneo: proveniamo da “scuole” musicali completamente diverse. Io sono nato all’interno di un contesto più legato alla musica classica e mi sono avvicinato, poi, al mondo dell’elettronica; Romolo è sempre stato un chitarrista rock, mente Candido è cresciuto con il grunge a là Pearl Jam per poi avvicinarsi alla musica reggae; Dario, invece, con la sua batteria, ha sempre suonato di tutto, dalla musica popolare al rock più estremo».
I Tristema, forti di traguardi importanti come la selezione come band di apertura al concerto di Vasco Rossi al Futurshow di Bologna e la partecipazione del cantante, chitarrista e compositore della band, Alessandro Galdieri, ad X-Factor, tornano con un album ispirato alla figura mitologica di Pandora, per descrivere la condizione misera dell’uomo, ma anche per lanciare un messaggio di speranza.
«Il concept ha come musa ispiratrice Pandora, personaggio che è metafora del genere umano, in tutte le sue sfumature ed espressioni. Pandora ha ricevuto, in favore, tutti i doni del mondo: virtù, bellezza, astuzia, grazia, ingegno. Ma non le basta. Spinta dalla curiosità, tipica dell’uomo, Pandora apre il vaso dal quale si riversano sulla Terra tutti i mali. L’umanità ne fu alquanto affetta, considerando a quanto assistiamo giornalmente. Ma, come accade anche nella genesi del nome della band, sincrasi della parola “Triste” unita ad un sospensivo “Ma…”, Pandora riesce a riaprire il vaso, facendone uscire l’unica virtù che ancora dimorava al suo interno: la speranza, a cui tutti dovremmo aggrapparci, senza abbandonarla mai, in questo periodo storico più che mai».
L’artwork di “Pandora” è stato realizzato dall’artista sicula Elisa Anfuso che, con occhio visionario, dà vita ad opere oniriche e surreali.
«La sua visione ha contribuito a rendere “Pandora” un viaggio fantastico, in cui musica e immagini viaggiano all’unisono».