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Peter Piek ha pubblicato venerdì 11 giugno un nuovo singolo intitolato “Blood”, tratto dal suo nuovo album acustico “Walking Zschopau”, in uscita a fine luglio per la label di Amburgo Backseat Records.
“Blood” è un brano “scritto dalla prospettiva dell’acqua”, registrato nel corso del 2020 nell’atelier di Peter, e poi editato, mixato e masterizzato da Andreas Laudwein presso FLOEROPA.
Il video è una scarna, intensa e toccante performance live, che vede Peter confrontarsi con la videocamera col solo aiuto della sua chitarra acustica.

Fin dal suo primo lavoro, pubblicato nel 2006, Peter Piek ha trascorso gran parte del suo tempo in tour, suonando anche con nomi come Art Brut, The Robocop Kraus, Public Service Broadcasting, Naked Lunch, Tex, Kat Frankie, Ian Fisher, Lasse Matthiessen, Appaloosa, John Elliot e molti altri, senza scordare i suoi impegni con le mostre come quotato pittore.

Come ha scritto un giornalista: “Peter è un vero artigiano, capace di rapportarsi con naturalezza alla musica, alla pittura e alla scrittura. Cattura occhi e orecchie con le esplosioni astratte delle sue tele e con la sua musica multicolore. Le sue canzoni sono effervescenti inni all’amore”

Nel 2020 la pandemia ha forzatamente ristretto gli orizzonti fisici di Peter alla sua nativa Lipsia, ma non ha potuto fermare il suo approccio naif e creativo alla vita di tutti i giorni. La sua immaginazione ha iniziato a spaziare dalla lontananza alla profondità, costruendo un legame emotivo con lo Zschopau, un fiume della Sassonia, l’unico luogo a lui accessibile durante i lockdown.
Parallelamente, i brani che andava a registrare abbandonavano i consueti toni leggeri di stampo lo-fi electro per tramutarsi in composizioni acustiche e intime, quasi folk, quasi a voler riprodurre i suoni e le armonie dell Natura. 
“Ero solito girovagare lungo il fiume nei dintorni di un castello, circondato da atmosfere da fiaba. Era una lunga passeggiata, ma era anche l’unico posto in cui mi era permesso arrivare, vicino a casa dei miei genitori. Mi sono spesso interrogato sull’origine e sulla la storia del fiume. Registrare quest’album è stato come percorrere tutto il suo corso, dalla sorgente alla foce. Per mesi non ho fatto altro che camminare, registrare questi brani e dipingere.  Nessun pubblico, solo una camera piena zeppa di dipinti. Alla fine ho ri-registrato 5 brani già editi in versione acustica, più 5 totalmente nuovi, che compongono la prima parte dell’album. Home è una canzone scritta dalla prospettiva di un fiore. Binoculars racconta di confini, libertà e spiagge. Blood l’ho composa dalla prospettiva dell’acqua. Human è un brano che ho scritto nella prima parte del 2020, e che mi ha aiutato tantissimo a confrontarmi con la pandemia. Silence è una canzone su una foglia che cade da un albero.”

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