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Prigionia” è una richiesta di aiuto e un messaggio sulla consapevolezza dell’importanza della salute mentale. È una canzone per chiunque si senta discriminato, emarginato dalla società, scoraggiato nel chiedere aiuto a causa dell’odio e del disprezzo che vediamo intorno a noi.
La band racconta: “Prigionia è un invito ad urlare ad alta voce invece che rimanere in silenzio nel proprio dolore. Questa è la nostra battaglia contro lo stigma delle richieste di aiuto”.

Questo concetto è espresso anche nel videoclip in uscita, che cita il film Memento di Nolan: il confine tra chi ci condanna e chi ci salva è rappresentato come molto labile in un piano sequenza enigmatico.

“Prigionia” è il quarto singolo di un album che è rimasto a lungo in cantiere, nato tra le mura della quarantena e concluso negli studi di Pan Music a Torino, punto di riferimento negli ultimi anni per la band.

I Breathe Me In nascono nel 2008 tra i banchi del liceo come band metal e ancora oggi continuano a mettere un po’ di quell’energia nelle loro canzoni.
Il loro particolare genere è definibile come indie-pop-rock in italiano, con linee vocali melodiche dai tratti potenti, ritmi incalzanti e un connubio di suoni elettronici e chitarre distorte “vecchia scuola”.

I Breathe Me In sono: Vittorio Longo, Paris Konstantis, Ludovico Guzzo e Federico Spagnoli.

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