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“IT’S OK TO NOT BE OK” è la campagna ideata da Restart, per combattere il pregiudizio diffuso nei confronti di chi soffre di un disturbo psichico o di un disagio, con particolare riferimento a musicisti e lavoratori del mondo dello spettacolo: si stima infatti che il settore dello spettacolo, per una serie di caratteristiche intrinseche che vanno dalla maggiore esposizione di sé al pubblico alla maggiore sensibilità, sia uno dei settori professionali in cui si rileva una percentuale di disagio psicologico più alta della media.

Spesso chi è in difficoltà sente su di sé tutto il peso del giudizio sociale, che etichetta come “deboli”, “pigri”, “esagerati”, o nel peggiore dei casi come “matti”, individui che vivono situazioni di disagio psicologico, considerandoli talvolta di minore valore rispetto agli altri considerati “normali”.

Questo spinge spesso ad avere paura di ammettere, anche a sé stessi, che si sta vivendo un momento di difficoltà, scoraggiando la persona a fare una cosa preziosissima: chiedere aiuto.

Questa dinamica è particolarmente esasperata nel mondo della musica e dello spettacolo: la salute mentale di artisti e addetti ai lavori, messa già costantemente a dura prova da una serie di fattori, rischia di peggiorare a causa della vergogna provocata dallo stigma sui problemi mentali, oltre che da quel tacito obbligo a sembrare sempre impeccabili, impenetrabili, insensibili, immuni da qualsiasi tipo di debolezza.

La campagna “IT’S OK TO NOT BE OK” vuole distruggere questo stigma, in quanto è stato dimostrato che abbandonando i pregiudizi e considerando il disagio o il disturbo mentale al pari di altri disturbi, ossia come qualcosa su cui poter intervenire, aumenta notevolmente la possibilità di superarlo e accedere in maniera tempestiva a un sostegno qualificato.

Restart ha voluto trasmettere questo messaggio inviando una box ad artisti e operatori del settore contenente un bicchiere, una penna e un block notes invitandoli ad annotare le loro difficoltà, i loro momenti no e ad accettarli per quello che sono: sentirsi liberi di poter ammettere che qualcosa non va è di per sé il primo passo verso la consapevolezza e, di conseguenza, il miglioramento della propria condizione.

Alla campagna “It’s ok to not be ok” ad oggi hanno aderito: Anna Rampinelli, Any Other, Beba, Bipuntato, Carla Armogida, Carlo Pastore, Dj Kosmi, Dueditanelcuore, Emiliano Colasanti, Federica Piccolo, Ginevra, Giorgia Salerno, Giorgieness, Giulia Blasi, HIGHSNOB, Irene Facheris, Lil Jolie, Lucrezia Savino, Margherita Vicario, Marta Blumi Tripodi, Nur Al Abash, Paola Cuniberti, Priestess, SJ BABY BOSS, Sem & Stenn, Silvia Clo Di Gregorio, This is La Crew, Touring Pass, Virginia Ricci, …e molti altri… condividendo sui loro social l’iniziativa e scrivendo sui loro block notes pensieri, riflessioni e difficoltà.

Attualmente, oltre a tante nuove adesioni da parte di musicisti e addetti ai lavori e alla nuova campagna iscrizioni, è partita l’iniziativa “Adotta una box” contenente il Kit “It’s Ok To Not Be Ok”: con una donazione di 10 euro sarà spedita in regalo la box, mentre con una donazione di 30 euro oltre alla box sarà possibile tesserarsi a Restart per l’anno 2021.

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