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Riccardo Morandini è un musicista con alle spalle diverse esperienze in varie formazioni e band assolutamente trasversali. Ora il passo verso una produzione autonoma con il primo Ep dal titolo “Eden” anticipato dai singoli “La sindrome di Erasmo” e “Raccolto” e in uscita su tutti gli store digitali oggi martedì 23 febbraio, oltre che disponibile nel formato vinile 45 giri.
“Eden” nasce dalla volontà di recuperare le ragioni originali per cui si fa musica. Si ritorna al canto, si ritorna alla forma canzone e si ritorna al desiderio di essere pop, di andare incontro al pubblico. Dopo aver attraversato una lunga fase di approccio razionale alla musica, di approfondimento della pratica strumentale, di ricerca astratta e dopo anni di tour come chitarrista in giro per l’Europa, l’artista friulano trapiantato a Bologna scrive delle canzoni col desiderio di piacere, nel segno di una nuova innocenza musicale che lascia però trasparire una più matura consapevolezza. “Eden” è una coraggiosa messa a nudo di chi, con tutta la vulnerabilità di una ritrovata innocenza, vuole esporsi al rischio di essere protagonista e di condividere con il pubblico le proprie idee e la propria interiorità.

L’EP è stato registrato presso L’Amor Mio Non Muore, studio di registrazione consacrato all’analogico presso Carpena (FC). L’invidiabile parco tastiere presente nello studio ha permesso di colorare i brani con una varietà timbrica quasi orchestrale, con un taglio decisamente vintage e legato al mondo analogico degli Anni 60 e 70, creando un’identità sonora personale e svincolata da certi attuali cliché synth-pop.
Entrambi i suggestivi videoclip dei singoli sono stati realizzati da Aurora Ovan e interamente girati presso lo splendido Giardino Monumentale di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani a Valsanzibio (PD). 
Riccardo Morandini ha attraversato diverse metamorfosi musicali. Dopo l’adolescenza nel metal estremo, decide di dedicarsi allo studio del jazz, ma di fatto rimane sempre molto eclettico collaborando con Sammy Osman, Mr Zombie Orchestra, Collettivo Ginsberg Tower Jazz Composer Orchestra, e svariate altre formazioni. Negli ultimi 3 anni è il chitarrista di Alessandro Ristori, showman senza pari e interprete dei classici del repertorio italiano e non solo, con cui matura una grande esperienza nell’ambito della performance live, vivendo praticamente in tour. La pratica del repertorio legato alla forma canzone, spesso di matrice italiana, lo porta a spostare il proprio interesse compositivo in quest’ambito. Dopo un’esperienza più che decennale come strumentista, decide di confrontarsi con il canto e la dimensione autorale, dove trova sfogo un interesse mai sopito per la scrittura. 

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