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Compositore e produttore con base a Roma, Mattia Cupelli emerge nella scena neo classica per i suoi brani carichi di pathos ed emotività. In grado di combinare suoni più classici con la più moderna musica elettronica e minimale, i suoi primi lavori si basano principalmente su colonne sonore, musica orchestrale e musica per pianoforte moderno, riscuotendo sin da subito un discreto successo su YouTube, dove colleziona in poco tempo oltre 80 milioni di streaming.

Fortemente influenzato da artisti di fama mondiale come Nils Frahm, Nicolas Jaar e David August, Mattia Cupelli impara l’arte di far coesistere strumenti acustici ed elettronici. Dopo vari ep pubblicati in digitale, nel 2018 arriva il suo primo album, ‘After The Rain’, un omaggio al pianoforte, seguito lo stesso anno da ‘Affected’, dal suono più ambient. Nel 2019 pubblica ‘Underneath’, contenente i singoli ‘Lost’ e ‘Crown Shyness’, dal suono neo classico ma influenzato dalla musica sperimentale elettronica moderna. L’anno appena trascorso ha visto Mattia Cupelli dedicarsi principalmente ad ep secondari, come i vari rework di suoi vecchi brani e qualche nuova composizione più strumentale. Nel mentre, ha composto ‘Ruins’, il nuovo album in uscita il 9 luglio. Interamente scritto, suonato e prodotto da Mattia Cupelli, ‘Ruins’ è stato successivamente masterizzato ad Amburgo da Hans-Philipp Graf

Il nuovo album rappresenta una rinnovata direzione artistica per Mattia Cupelli, dove strumenti tradizionali si fondono con synth dilatati, tra attimi più riflessivi che si alternano ad altri rarefatti e momenti euforici che scandiscono il ritmo del disco, legato da un unico filo conduttore: il Tempo, e di come l’essere umano si interfaccia con esso attraverso l’Arte.

Ad anticipare ‘Ruins’ il brano ‘Monolith’: prima traccia con cui si apre il disco, ‘Monolith’ rappresenta il cambiamento, dove culture diverse possono comunque coesistere ed andare di pari passo, tra cori, flauti giapponesi e sonorità moderne. Gli altri singoli estratti sono “Egeria”, un viaggio nella mitologia del passato, un brano evocativo e vibrante di energia, dal forte impatto emotivo, attraversato da una grande componente spirituale e mitologica, presente in tutto il disco; “Chant”, brano tra dogmatismo e sacralità, e “Iris”, brano che riflette nostalgia e malinconia.

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