SANTACHIARA, il giovane cantautore classe 1998, torna con un nuovo singolo “FELICITÀ ARTIFICIALE”. Dopo gli ottimi feedback ottenuti dall’EP di debutto “sette pezzi”, SANTACHIARA esce con un brano molto intenso e intimo che ricrea un’atmosfera surreale e digitale che rappresenta anch’essa l’essenza del momento: è alla fine della notte, dopo la ricostruzione di noi stessi, che una forzata felicità, ritrovata con la luce del giorno, ci dà coraggio e ci rende pronti a vivere.Con “FELICITÀ ARTIFICIALE”, SANTACHIARA, all’anagrafe Luigi Picone, pone l’attenzione su un tema molto importante e delicato, che tocca da vicino i giovanissimi e non solo: la vita spesso ci costringe alla solitudine e alla riflessione, le quali portano a risposte e consapevolezze che volenti o nolenti dobbiamo accettare. Ma le risposte durano poco, il senso di inadeguatezza è dietro l’angolo, ed è facile finire in pezzi di nuovo. L’unico modo per ricostruirsi è tornare nell’intimità dei propri pensieri, rimanere da solo, scordare il suo nome e infine mettere apposto i pezzi. Abbiamo fallito solo per riprovarci, ci siamo persi nel buio solo per trovare una “felicità artificiale” che sta a quella vera, come una lampada sta al sole? Questo brano è solo la prima parte di un viaggio che si chiude venerdi 4 marzo con l’uscita di un altro singolo.

Luigi Picone, in arte SANTACHIARA, nasce ad Alberobello nel 1998 e passa la sua infanzia in giro per l’Italia viaggiando con i suoi genitori, artisti di strada, e crescendo in un ambiente pieno di stimoli culturali. Trascorre la sua adolescenza a Spoleto, per poi trasferirsi a Napoli nel quartiere Santa Chiara, cuore del centro storico della città. Si appassiona al rap sin da ragazzino, ma gli sta stretto e inizia a prendere ispirazione dalla musica più disparata: dal cantautorato italiano al rock, passando per la techno, la classica e l’urban. Studia pianoforte e chitarra e inizia a mescolare su Garage Band i Radiohead con Mozart e i Nirvana, pescando da tutto quello che ascolta, ed è un gioco che fa insieme al compagno di studi Andrea. Non hanno uno studio di registrazione vero e proprio e così smontano il salotto di casa, costruendo mini-opere di ingegneria casalinga in cui sedie e tavoli reggono microfoni, mixer e pc. Sceglie di chiamarsi Santachiara “perché ho scritto e registrato le mie prime canzoni in quel piccolo appartamento in via Santachiara 1, nell’omonimo quartiere di Napoli”. Debutta discograficamente nel giugno del 2020, tirando fuori 3 singoli in un mese, “quindi”, “io e me” e “alba”, che hanno un ottimo riscontro di pubblico e critica. Nei tre brani viene fuori la sua attitudine a non usare i generi musicale come tratto distintivo, ma piuttosto come tappeti per le parole, le melodie e la timbrica della sua voce. Nel 2021 la sua crescita artistica prosegue con la pubblicazione dei due singoli “credimi” e “passi falsi” e con la sua prima data live al MI MANCHI, ANCORA.

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