Dopo il felice esordio discografico del 2023 con Compton’s Finest, a poco più di un anno di distanza esce “The Tables Will Turn“: il nuovo album del batterista di origine californiana Brandon Sanders, edito da Savant Records.
Per questo secondo progetto da leader, dopo una lunga carriera come side man, Sanders rinnova il sodalizio con Keith Brown al piano, Chris Lewis ai sassofoni e Warren Wolf al vibrafono, a cui affianca David Wrong al contrabbasso e la voce di Christie Dashiell in un paio di brani.
La scelta del repertorio porta nuova luce su alcuni fra i pezzi preferiti del musicista, classe 1971, spaziando fra jazz, soul e pop in un viaggio vibrante carico di ritmo e melodia. Il suo drumming delicato è totalmente rispettoso degli altri strumenti coinvolti, lasciando loro ampio spazio, senza timore di passare ‘in secondo piano’.
L’obiettivo di Sanders è “sollevare lo spirito delle persone”, missione che gli deriva dalla parallela attività di assistente sociale, facendo in modo che “le persone se ne vadano sentendosi diverse da quando sono entrate”. Instancabile e ‘multidirezionale’, nella sua vita è stato, ed è tuttora, anche giocatore di basket, di
cui è allenatore oltreché di tennis, si è laureato in comunicazione e lavora in una scuola. La passione per la musica, grazie ad una famiglia dove se ne ascoltava molta, la madre suonava il violino ed il padre adottivo il trombone, dopo le prime esperienze da autodidatta con chitarra e sassofono, lo ha spinto a suonare la
batteria, che “gli veniva più naturale”. Ha frequentato il prestigioso Berklee College of Music di Boston ed in seguito ha suonato, fra gli altri, con Joe Lovano e Jeremy Pelt. Presenza ormai abituale nei locali e jazz clubs newyorkesi, quali il Dizzie’s, a luglio il suo primo tour europeo lo porterà in Italia con una formazione locale di sicuro impatto: Simona Daniele alla voce, Luca Ceribelli al sax tenore, Roberto Tarenzi al pianoforte ed Alex Orciari al contrabbasso.
La track list ricalca lo schema del primo album, annoverando brani di autori celebri, come Parker e Monk, e proprie composizioni. Il 25 novembre scorso, “The Tables Will Turn” ha raggiunto il n. 1 della JazzWeek Jazz Chart.
Miss Ernestine“, il primo originale, è un blues dedicato alla memoria della nonna Ernestine Parker che tanto ha influito sulla formazione musicale di Sanders. Alla donna, proprietaria del jazz club Casablanca a Kansas City, va infatti il merito di avergli fatto conoscere la musica, e la vita, di grandi artisti quali Jimmy Smith, Grant Green e Lou Donaldson.
Moose The Mooche“, un brano bebop di Charlie Parker, figura fondamentale per il sassofono jazz nella cultura di Sanders, e nato come lui a Kansas City.
Human Nature“, scritto da Steve Porcaro e John Bettis e portato al successo mondiale da Michael Jackson, nel’iconico album Thriller, aggiunge un tocco pop al repertorio, grazie anche all’interpretazione di Christie Dashiell.
Central and El Segundo“, secondo originale, fa riferimento ad una strada popolare ed un’area di Compton, città californiana in cui Sanders è cresciuto.
Aisha“, di McCoy Tyner, interpretata da John Coltrane, è una ballade ricca di melodia. Sister Cheryl, di Tony Williams, è un rispettoso omaggio al batterista preferito di Sanders.
Four in one“, di Thelonious Monk, un esempio dell’artista considerato da Sanders leader pianistico senza tempo.
Prelude to a Kiss“, sofisticato standard di Duke Ellington, qui proposto con la sensuale interpretazione canora di Christie Dashiell.
The Tables Will Turn“, terzo ed ultimo originale, vuole esprimere che, “a prescindere da ciò che si attraversa nella vita, se ci si aggrappa a ciò in cui si crede, le cose cambieranno” dice Sanders. “Sono rimasto fedele e le cose sono cambiate”.