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To Make Room” è l’album d’esordio del batterista e compositore Anton Sconosciuto, un lavoro in cui l’indie rock più sbilenco incontra il synth pop più malinconico e in cui ogni canzone si pone come una diversa stanza di una casa immaginaria.

In primis le stanze di questo disco sono concretamente quelle dove è nato: infatti ogni canzone è stata composta e registrata in una città diversa, in una determinata stanza e spesso ispirandosi ad essa. L’ispirazione di questi vari luoghi domestici lo ha portato a elaborare pensieri prima difficili da districare, come se la composizione gli permettesse di costruire qualcosa che altrimenti sarebbe difficile da mettere a fuoco. A completare il processo di autoanalisi si aggiungono poi dei testi in inglese, che rimandano al suo paese di origine ed alla sua infanzia a Londra, con cui Anton si interroga sulla natura dei rapporti umani nelle sue varie forme.

Il risultato è una sorta di bedroom pop che, di tanto in tanto, esce dalla propria comfort zone per darsi al couchsurfing e aprirsi a influenze da jazz e elettronica. Da una parte la sicurezza dell’intimità di un concetto di casa che travalica le distanze e dall’altra la necessità di evasione di un’eterna migrazione tra nostalgia e esplorazione.

Anton, attivo principalmente come batterista per vari progetti, in questo caso ci apre completamente le porte del suo mondo scrivendo e componendo l’intero disco oltre che suonandone in prima persona una buona parte. Sicuramente la sua natura da batterista è riscontrabile in un approccio atipico alla composizione: Anton parte dalla ritmica più percussiva applicandola alla chitarra per poi arrivare alla melodia cantandola.

Il disco esce per Coypu Records che ne stamperà un’edizione limitata in CD e tape. La neonata PLUMA dischi ne seguirà le edizioni e la distribuzione digitale. Verrà poi portato live in una formazione a cinque in collaborazione con Hangar Booking.

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