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I SAAM inaugurano il nuovo capitolo del loro percorso artistico con “TOMBA“, brano a metà tra un inno e una rivoluzione in cui la voce, seppur graffiante, riesce ad addolcire il timbro emocore della band.
“TOMBA” segna una fine e un nuovo inizio per i SAAM, band genovese che piega il suono a favore di un emo fresco e moderno. Dopo l’EP d’esordio “E’ facile consumarsi le unghie”, uscito nel 2018, che li ha portati in tour addirittura in Francia, la band si è presa del tempo per vivere, fare nuove esperienze e guardarsi attorno, perché questo è quello che serve per fare i dischi. 
L’identità della band sta nel connubio tra strumentali tipicamente emo-punk e una voce più educata di quanto si possa pensare, due elementi che messi accanto scompaginano le carte dell’emo nel 2024. Le chitarre colpiscono come incudini a terra, ma sanno anche quando quietarsi, come la voce che lascia aria all’arrangiamento per prendersi il primo piano solo quando necessario.
Nonostante la ricerca che precede la produzione di un disco, è chiaro che la musica dei SAAM nasca spontaneamente dall’unione di tre amici: “Berremo per dimenticare / La regola per non farci male” e questa è un’attitudine che non hanno intenzione di cambiare. In “TOMBA” la band impersonifica una lapide, oggetto sì macabro, ma che da un’altra prospettiva può fungere sia da fine che da inizio, sia da gabbia che da consolazione. 
Come con il vino buono, infine, i SAAM sanno che il tempo farà il suo corso cambiando le cose, rendendole ciò che naturalmente il mondo ha voluto per loro. “TOMBA” è il primo estratto di Per ogni caduta, una terra amata, album d’esordio in uscita nei prossimi mesi per Pioggia Rossa Dischi e Non ti seguo records con distribuzione Altafonte. Un disco per rivendicare la propria persona, tra le esperienze passate e i giorni che verranno. Per cancellare ciò che siamo stati e svincolare le parti di noi che non ci competono più facendo spazio al nuovo.

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