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Zattera di Sale” è il nuovo singolo di Marcello Romeo, in radio dal 2 aprile e tratto dall’album “Dolce Amaro”, un progetto che racchiude 12 brani, alcuni inediti, altri già pubblicati e rivisitati.

Il brano racconta una storia tristemente attuale, quella di tanti che, nella disperazione, affidano la propria vita ed il proprio futuro al mare, alla ricerca di una via di uscita alla propria difficile condizione, ma trovando, invece, un destino ancora più tragico.

“L’ispirazione per questo brano”, racconta Marcello, “mi è venuta mentre osservavo il dipinto “La zattera della Medusa” di Théodore Géricault. Lo vidi per la prima volta quattro anni fa, mi piacque tantissimo e mi ispirava tantissime cose, ma più di tutto mi metteva sotto gli occhi la tragedia dei giovani migranti che attraversano il Mediterraneo per arrivare sulle nostre coste.”

Registrato in PMS e arrangiato da Raffaele Montanari, il senso profondo del testo è evidenziato ulteriormente dal toccante video, ideato e realizzato da Milo Barbieri: in esso, figurine di carta, fragili per eccellenza, viaggiano su una zattera, affrontando i flutti del mare con incertezza e tensione.

“L’idea per il video gli è venuta non appena ha ascoltato la mia canzone”, dice ancora Marcello, “la riflessione è che nella grandezza del mare siamo tutti piccolissimi e distruttibili, come un pezzo di carta che si bagna. Ecco perché i protagonisti del video sono disegni: così si evidenzia la fragilità, la caducità dei personaggi.”

La zattera non è solo un tramite per attraversare lo specchio d’acqua che divide la disperazione dalla speranza, il video si muove infatti su tre livelli, che si combinano perfettamente fra di loro: realtà, metafora e similitudine.

La realtà è, ovviamente, la drammatica attualità, la storia di tanti giovani che affrontano un viaggio pieno di incognite alla ricerca di un’esistenza migliore. A questa realtà si fonde la metafora delle figure di carta, fragili e precarie, in balia delle onde del mare in tempesta, inghiottite dai flutti minacciosi.

Infine, la similitudine che risiede nella citazione del dipinto di Géricault: la drammatica rappresentazione di un fatto di cronaca contemporaneo all’artista, che narra di un naufragio e della lotta conseguente per la sopravvivenza. Allora come oggi, la zattera diventa simbolo di speranza e di sopravvivenza davanti al dramma che si sta consumando.

Una storia che si ripete, ogni giorno, senza soluzione di continuità e su cui si dovrebbero fondare le nostre più profonde riflessioni, la nostra umanità e i più autentici valori di solidarietà, per un mondo migliore, per una civiltà vera…

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