“Tradimenti” è il nuovo album di Francesco Mussoni

“Tradimenti” è il primo album in studio del cantautore riminese Francesco Mussoni, dopo la pubblicazione dell’EP Fiato nel 2017.
“L’idea iniziale del disco era quella di raccogliere tutti i singoli precedentemente pubblicati e riunirli in un’unica pubblicazione ma durante il processo di raccolta, nel 2021, si è verificato un fatto sorprendente: non sentivo più quei brani parte del mio modo di scrivere e di comunicare. In 3 anni la ricerca sugli arrangiamenti aveva preso strade non previste” (Francesco Mussoni)
Inizia così un processo di “tradimento” e distacco dalle precedenti pubblicazioni, un lavoro di decostruzione e ricreazione delle canzoni, lasciando intatta la sola componente del testo come costante.
Entra a far parte del disco di Francesco Mussoni anche “Vendemmia”, del cantautore cesenate Enrico Farnedi, rivisitata e riarrangiata.
“Tradimenti” è prodotto da Gianluca Morelli, membro fondatore della band Landlord (X Factor 2015) e produttore artistico, tra gli altri, di Mar, Ellen River e Lorenzo Semprini.
“Il giardino di limoni – Lemon Tree” è il titolo di un film del 2008 diretto dal regista israeliano Eran Riklis che racconta la battaglia legale di una donna palestinese, Salma Zidane, in difesa del proprio limoneto, sul quale il Ministro della difesa Israeliano decide di costruire la sua nuova dimora.
A causa delle misure di sicurezza, il limoneto verrà alla fine sradicato lasciando il posto ad un alto muro di cemento. A questa storia ed alle parole dell’attivista e performer palestinese Rafeef Ziadah si ispira la canzone, il cui intento è raccontare l’anima divisa in due del suo popolo da “dentro le mura”, costretto a vivere un conflitto duraturo con l’occupante israeliano e allo stesso tempo con la propria anima insofferente e sottomessa .
“Quello che abbiamo” si sofferma sulle piccole azioni quotidiane, apparentemente prive di senso, ma che si dimostrano realmente capaci a mantenere stabile un rapporto sentimentale. Il brano rimanda all’idea di un satellite che, costretto a rimanere inequilibrio perfetto tra velocità ed altitudine, cerca di non cadere a terra o perdersi nello spazio.
Questa immagine è la riflessione di partenza per raccontare come le relazioni trale persone oscillano continuamente toccando gli estremi, in un perpetuo gioco diavvicinamento ed allontanamento. Scritto a quattro manida Francesco Mussoni e Gianluca Morelli, “Quello che abbiamo” vede lapartecipazione di Marco Mantovani al pianofortee di Federico Mecozzi, che ha scritto la parte di archi, magistralmente interpretata da Alfonso Pelliccioni.
“LA CORRENTE DELLE COSE ULTIME” è integralmente tratto dalla poesia di Ivonne Mussoni, estratta dal libro omonimo ed è stato inizialmente pubblicato come singolo nel 2019.
È il primo e vero “tradimento” che incontriamo in questo album: una versione completamente riarrangiata e registrata dal principio. Il malinconico ostinato di pianoforte del 2019 lascia spazio ad un mood a tratti ballabile ma etereo, leggero come le parole che accompagna.
“Città Forte” è la traduzione italiana del significato di “Gaza”. “Questa è una canzone che per me è stata tanto faticosa quanto impellente scrivere. Nel momento in cui scrivo queste parole non c’è una via d’uscita per gli abitanti della striscia se non quella meno augurabile: venire colpiti da un proiettile, una granata, testata missilistica o addirittura morire di stenti. Mi sono immaginato di misurare la forza di un popolo con la sua capacità di sopportare le situazioni più disperate, quando ciclicamente, ad ogni nuova morte, accresce il suo spirito di autodeterminazione” (Francesco Mussoni).
Ciclica è anche la costruzione della canzone, che si regge su un riff ripetuto come un vecchio canto mediorientale. La canzone vede la partecipazione alle percussioni di Federico Lapa.
“Spazio libero” è il “tradimento” più evidente, massiccio e inaspettato di tutto l’album. E’ stato distribuito come singolo nel 2018: si tratta di un brano dai suoni sintetici, duri e taglienti. Ora, la drum machine lascia spazio al violino ed ai cori di Elisa Semprini, esplorando territori folkeggianti.
“Fiato” rappresenta la summa artistica dell’autore. Una canzone autobiografica che prova a raccontare quello che succede nella testa di chi soffre di balbuzie. È anche la canzone più conosciuta e “solida”, con cui Mussoni si è fatto conoscere nel 2017 e che dà il titolo al suo primo album.
Questo è quindi un tradimento inaspettato: abbandonare l’anima rock per abbracciare le note della chitarra minimale di Massimo Marches mentre il sax di Alessandro Pagliarani piano piano si affaccia sullo sfondo. E niente altro.
“VENDEMMIA” è stato gentilmente concesso a Mussoni dal cantautore cesenate Enrico Farnedi. È una canzone che profuma di mosto e paura, di bosco e rivincita, è una Storia che continua a scrivere le sue pagine e ci insegna il valore del tempo.
Un racconto, questo, che non si scrive in pochi minuti, proprio come il vino ha bisogno di tempo e della infinita pazienza che solo una volontà ferrea può regalare.
Nato a Rimini nel1974, Francesco Mussoni inizia a comporre le prime canzoni con Marco Giorgi, autore noto per le sue collaborazioni con Mariadele, Saverio Grandi e altri. Esordisce discograficamente nel 2019 col singolo La normalità, subito incluso nell’extended play FIATO.
Nello stesso anno pubblica ancora due singoli: Spazio libero e La corrente delle cose ultime. L’attività continua nel 2020 con Il giardino di limoni e con Ti vedrò crescere, realizzato in trio con Davide Mascanzoni e Davide Pagnini. L’ultima uscita discografica di Mussoni è Quello che abbiamo, singolo pubblicato a dicembre 2023 che anticipa il suo album d’esordio, Tradimenti fuori il 7 giugno per la TSCK Records.
Il disco vede la collaborazione del musicista, compositore e arrangiatore Federico Mecozzi e anche della violinista Elisa Semprini e del cantautore Enrico Farnedi.
