Print Friendly, PDF & Email

Fuori il 30 ottobre “DISCOTECHE”, il nuovo singolo di DODICIANNI, l’artista poliedrico di origini venete. Prodotto da Edoardo “Dodi” Pellizzari e masterizzato a Chicago da Collin Jordan, il brano è disponibile da giovedì 22 ottobre

“DISCOTECHE”, al contrario di quello che il nome potrebbe suggerire, è la delicatezza fatta note e voce. “La verità – commenta Dodicianni – è che credo ci siano dei luoghi e delle immagini che non potremmo mai dimenticare. Questo pezzo parla proprio di quei posti desolati che finisci per amare se ci nasci, dove una volta all’anno, e una volta soltanto, le persone si incontrano indossando il vestito migliore.”

Il brano è una ballata registrata interamente in presa diretta all’Overdrive Recording Studio di Castello di Godego (TV), nel rispetto delle misure di sicurezza previste, per un feeling sonoro unico e di grande impatto.

Il progetto vanta anche la collaborazione di Theo Soyez per gli scatti e di Alex Valentina per le grafiche.

Andrea Cavallaro, in arte Dodicianni, è un creativo poliedrico e dalle molte sfaccettature: cantautore, pianista, compositore e artista. Nato nel 1989 in Veneto, studia fin da giovane pianoforte, laureandosi al Conservatorio di Adria. Nel 2017 conclude gli studi in Storia e tutela dei beni artistici e musicali all’Ateneo di Padova, coniugando così le passioni per musica e arte. Ha all’attivo due dischi: “Canzoni al Buio”, che contiene il brano “Saint Michel”, vincitore del premio popolare della giuria “Voci per la libertà” di Amnesty International, e “Puoi tenerti le chiavi”, ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg. Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti del calibro di Omar Pedrini e ha aperto live di Vinicio Capossela, Thegiornalisti, Tiromancino, Modena City Ramblers. Dopo quattro anni di inattività ha recentemente ripreso il suo percorso musicale aprendo il tour europeo di Calcutta a Londra e il live di Lucio Corsi a Riva del Garda, presentando i brani inediti del nuovo progetto. 

Dodicianni è anche conosciuto nel panorama dell’arte contemporanea, per performance spesso scioccanti e provocatorie, che lo hanno portato a girare gallerie e festival italiani ed europei, come la galleria Grund di Berlino, Artefiera di Bologna e Museion di Bolzano. Tra le sue performance più note, “No Frame Portrait”, da cui è derivato l’album omonimo di piano solo, e la più recente “Il peso delle parole”, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione.

Share Button