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Venerdì 16 ottobre esce il nuovo video del singolo dei Kreky & The Asteroids, “No Apologies”, per Romolo Dischi, con la regia di Thomas T. Fasciana.

“Mani sulla chitarra ed il riff è uscito da solo, così come anche il ritornello. Questo brano è stato scritto in pochissimo tempo, è il più più “punk” – anche se non eccezionalmente up tempo – nel senso di schietto e diretto, rispetto al resto delle canzoni che saranno presenti nel disco che uscirà a gennaio 2021. Da quando è stata scritta, la musica ha subito pochissime variazioni, così come il testo. Come tante altre canzoni, è un modo per lasciare testimonianza e di tenere il punto fermo sulla strada che si sta cercando di percorrere.”

Dopo l’uscita del singolo “Spotlights” che ha raccolto molti consensi e streaming, e il regalo per i loro ascoltatori di una versione acustica di “Spotlights” e una reinterpretazione di “Ocean Eyes” di Billie Eilish, tornano con la loro impronta, pronti a graffiare ancora.

Kreky & The Asteroids è un progetto nato a Roma nel 2018. Kreky è un cantautore e la band The Asteroids si chiama così perché l’ha deciso il chitarrista.
E’ un progetto di matrice anglosassone, ed è proprio questo il motivo per cui è stato scelto il nome composto, visto che ha le sue radici nel roots rock statunitense, tra Ryan Adams, Jeff Buckley, Springsteen e i Counting Crows, ed è forse l’unico progetto di questo tipo in Italia. Possono vantare d’aver suonato in quasi tutti i locali della capitale, partecipato a molti contest tra i quali Marmo Music Match – come finalisti – e vincitori di una delle serate di It’s 2 U, che li ha portati a condividere il palco del Largo Venue con i Dunk, band dei fratelli Giuradei/Pipitone/Ferrari. Dopo aver rilasciato il singolo “Dust” e “Sunflower” sulle piattaforme in streaming e con relativi video live in studio su Youtube, pubblicano in premiere su Repubblica Roma il video di “Mistakes”, con coreografia e scenografia scritta dalla Gorillaz Crew di Sonny Olumati. Entrano in studio a fine 2018 – e ci restano per almeno un anno e mezzo – per registrare il primo disco, coinvolgendo ospiti eccezionali.

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