Le note dolcemente malinconiche del pianoforte accompagnano e raccontano il dolore per la perdita di una persona cara ma, nell’incontro con gli archi, aprono alla speranza di ritrovare l’altro attraverso il ricordo e la percezione della sua presenza. Questo il racconto di “Walk me again“, il nuovo singolo del pianista e compositore barese Onofrio Cellamare, pubblicato dall’etichetta INRI Classic del gruppo Metatron e distribuito da Universal Music Italia. Del brano, già disponibile su tutte le piattaforme di streaming, è online da oggi anche il videoclip, realizzato dalla casa di produzione Frigobar, con la regia di Roberto Amato, la direzione generale di Mirko Barile e la partecipazione della giovane attrice Charlie Cuscito
La protagonista del video che accompagna il brano vaga da sola nel bosco dove perde il contatto con il reale, proiettandosi in una dimensione parallela a cavallo tra sogno e memoria: ciò che la lega al presente è lo smarrimento e la disperazione per la perdita di un legame importante. Poi un incontro, un sussulto che apre alla speranza di ritrovare l’altro, di sentirne di nuovo la presenza e, da qui, l’inizio della sua ricerca. È la musica a raccontare questa ricerca, prima ancora delle immagini. Dapprima, attraverso i soli tasti del pianoforte, poi nell’insieme di quest’ultimo con l’orchestra d’archi. Uno schema che si ripete ancora, esplodendo, la seconda volta, in linee melodiche che si intrecciano tra violini e pianoforte.

“È una lotta tra conscio e subconscio, una pesante consapevolezza sepolta nel fondo, ma affievolita dalla speranza o dall’illusione che non è finito tutto qui – racconta il compositore Onofrio Cellamare – Nella composizione tutto parte delle immagini, che, come film, si susseguono nella mente: spesso rappresentano esperienze di vita che mi hanno segnato, forte emozioni o desideri. Amo scrivere per orchestra; dopo il primo disco di solo pianoforte, in questo secondo album, prossimamente in uscita, finalmente riprendo il dialogo tra pianoforte ed orchestra d’archi. Trovare il giusto equilibrio tra le varie linee melodiche mi permette di esprimere al meglio le mie emozioni in musica – prosegue il pianista – Per questo lavoro ho voluto unire ad un linguaggio moderno echi del linguaggio musicale barocco, stile da me sempre amato, rappresentati dalle scalette dei due violini, che si staccano dall’insieme orchestrale ed eseguono dei soli che si intrecciano e si rincorrono più volte”. 
“Collaborare con Onofrio Cellamare è sempre molto piacevole per noi, riusciamo ad individuare le giuste sinergie che ci portano a trasformare le sue melodie in immagini – è, poi, il commento congiunto del regista Roberto Amato e del direttore Mirko Barile – Pensiamo ci sia quasi una sorta di compensazione, tra la sua musica ed i nostri prodotti visivi”. 
Walk me again” è la terza traccia estratta dal secondo disco di Onofrio Cellamare, che seguirà il lavoro di esordio dell’artista, l’album di composizioni originali per pianoforte dal titolo “Urban frames” che Onofrio Cellamare ha dedicato al racconto dei luoghi, del tessuto urbano, della città. Il singolo segue anche l’uscita di Recurrent e Far Apart, composizioni in cui gli stessi luoghi di Urban frames diventano veri e propri spazi di ricerca, di scoperta di sé stessi a partire da ciò che non si riesce a mettere da parte: qualcosa che manca e qualcosa a cui si tende.

Onofrio Cellamare è un compositore e pianista barese. Classe 1991, compone musica per pianoforte, piccole formazioni ed orchestra. Attivo anche nel mondo del cinema, ha composto e orchestrato la colonna sonora del film “Tramonto a Mezzogiorno”. È attualmente impegnato alla produzione del suo secondo album di musiche originali per pianoforte con l’etichetta INRI Classic. Ha studiato Composizione e pianoforte al conservatorio “N. Piccinni” di Bari, dove frequenta il decimo e ultimo anno di composizione del vecchio ordinamento. La sua musica trova radici einfluenze nel mondo classico e in quello delle colonne sonore. Dalla musica classica prende la forma, l’utilizzo di modulazioni e sorprese armoniche/melodiche, dal mondo delle colonne sonore, la volontà di ricercare un linguaggio immediato, meno complesso, ma non banale o prevedibile.

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