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È disponibile da venerdì 23 luglio “SINGAPORE”, il nuovo singolo di ORMAI.

Il brano – prodotto da Pietro Fichtner in combo con il tocco finale di Michele Canova, che ha rifinito e perfezionato il brano – unisce un approccio testuale da cantautorato con una base elettronica nel ritornello, un suono caldo con uno più ghiacciato, come restituire la distanza tra l’amore e il trauma, tra il trauma e il suo superamento emotivo.

A proposito di “Singapore“, ORMAI commenta: “Ho scritto questa canzone per liberarmi di qualcuno e per liberarmi dell’idea che avevo di questa persona. Smettere di credere a qualcosa di radicato che si è rotto in maniera irrimediabile. Amare da adolescenti e credere che si crescerà insieme, mentre poi ci si ritrova cresciuti e irriconoscibili. Trovare una bellezza in questo era complesso ma era il mio obiettivo.”

“SINGAPORE” arriva dopo “2016”, una una sfida per l’artista che lo vede violare limiti stilistici e andare oltre a tutto, cercando di provare anche una forte versatilità sulla scelta dei beat e “BALLIAMO STO SILENZIO”, brano che vuole essere il manifesto di come distillare la bellezza dal malessere; e dopo il repack de “I RAGAZZI ANNEGATI”, l’ultimo album dell’artista. Un album da pioggia fuori che vuole parlare di tutti quei brevi momenti di bellezza che attraversano il disagio, il delirio adolescenziale e la perdita. È una barca di fogli di giornale in una vasca: un viaggio breve, ma ci si riesce a perdere ugualmente. 

Il processo di ricovero dalla depressione, i danni della mascolinità tossica, un universo in evoluzione che si scopre pieno di ombre costituiscono il punto di partenza di ORMAI, anche se, come lui stesso afferma: “Sono tutte cose che rimangono sul fondo, solo se qualcuno le cerca. Sulla superficie c’è solo la ricerca di qualcosa di bello, di un luogo che non esiste, ma in cui vorrei portare chi ascolta”. 

Partito con l’idea di lasciare un segno in questo mondo, ma tormentato dall’idea che per lui sia già sempre troppo tardi, ORMAI, nome d’arte di Alessandro Pacco, inizia il suo percorso nella musica sperimentando con il collettivo Inquietude. Oggi ha ventitré anni e nonostante si senta ancora perso di brutto non è più solo nel suo progetto: Pietro Fichtner lo accompagna nel suo percorso e insieme hanno appena iniziato a collaborare con l’astronave Canova Rec. Meglio Ora che Mai insomma.

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