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Quali sono le peggiori dipendenze? Quelle che all’apparenza non lo sembrano, quelle che non
sempre sono classificabili come tali e all’interno delle quali, senza neanche sapere bene come, ti ci ritrovi
intrappolatǝ: “Dovrei disintossicarmi dalla tua morale, dal mio cellulare, da quel vizio che non fa dormire,
dalla fame d’amore, dall’ ego che mi esplode”.
Di questo parla “Sponsor“, il nuovo singolo di Matteo Ravazzi, Francesco Ravazzi e Giovanni Sarti, in arte
Cassandra. Prodotto da Marco Carnesecchi, pubblicato da Mescal e distribuito da Ada Music, sarà
disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 6 ottobre.
Sponsor perché per ognuna di queste dipendenze, bisognerebbe averne uno a disposizione, qualcuno con più esperienza fatta sul campo che sa come recuperare chi gli viene affidato. O forse semplicemente siamo noi che non vogliamo risolvere le cose? Perché guardando i nostri problemi da un’altra prospettiva
diventano sempre più piccoli?
“A volte basta guardarci con gli occhi di qualcuno o qualcos’altro per capire quanto siano piccoli e inutili i
nostri problemi, che rimangono lì perché manca la voglia di affrontarli…ma quanto ci piace rimanere fermi e leccarci le ferite. Questo pezzo era così pesante che cantarlo come una filastrocca era l’unico modo per
arrivare in fondo senza tirare un cazzotto al muro”.

I Cassandra sono l’unione dei due fratelli Ravazzi, Matteo alla voce e Francesco alla chitarra, e Giovanni
Sarti alla batteria. La band fiorentina prodotta da Marco Carnasecchi e pubblicata dall’etichetta Mescal
suona da sempre, arrivando a calcare palchi degni di nota come quelli del Mengo Music Fest e del Pistoia
Blues. I testi e la musica della band vogliono rispecchiare quello che i tre componenti sono e fanno: dello
spinto dirty pop. Approdati a X Factor 2021 con “Kate Moss”, dà lì, singolo dopo singolo, arriviamo a
“Campo di Marte”, il loro primo album, presentato in una trentina di date e che porterà ad una nuova fase
artistica per la band, anticipata dal singolo “Ad occhi chiusi”, passando per “Crac!”, “Guappo” e l’estiva
“Ça va sans dire”.

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